Napoli, al Loreto Mare ricoveri a terra Malati visitati nei corridoi o sulle scrivanie
NAPOLI
È il reparto del Loreto Mare, al record di ricoveri, bersagliato
Dalle due di notte sino a mezzogiorno del mattino successivo non è
Condizioni di lavoro insomma, drammatiche, e aggravate dall’assenza di
Un altro ammalato è stato invece sistemato sul paravento utilizzato per
Una situazione difficile, segnalata via fax dal personale
Questo l’appello del personale sanitario e parasanitario che dopo gli
Angelo Pernaccio della centrale operativa Napoli del 118 conclude: «Il
(15 aprile) – Sistemazioni di fortuna sulla scrivania e paraventi usati
come lettini. È lo scenario di un pronto soccorso che, ieri mattina, ha
oltrepassato l’emergenza barelle per trasformarsi in un ospedale da
campo.
quotidianamente da emergenze e abbondanti carichi di lavoro che il
personale sanitario cerca faticosamente di smaltire. L’altra notte, è
esplosa l’ennesima emergenza che ha costretto medici e infermieri a
prestare assistenza in condizioni drammatiche e arrangiandosi con i
pochi mezzi a disposizione.
stata disponibile neppure una barella del reparto, completamente saturo
di degenti, e l’urgenza ha costretto i parasanitari a trattenere alcune
barelle delle autoambulanze all’interno del pronto soccorso, per
tamponare i feriti più gravi. Ma l’abbondante afflusso di ammalati ha
costretto i parasanitari a inventarsi soluzioni di fortuna. I pazienti
meno gravi sono stati visitati all’inpiedi, qualche fortunato su sedie
reperite dai locali del personale e alcuni, specie i traumatizzati
ortopedici, sono stati adagiati a terra, cercando di sistemarli in
maniera ordinata per creare meno caos possibile, mentre una folla di
persone si accalcava per accaparrarsi la priorità del soccorso.
triage, il protocollo cioè, secondo cui vengono assegnati dei codici di
colore diverso a seconda la gravità delle condizioni del paziente, così
da stabilire una gerarchia degli interventi, smaltire i carichi di
lavoro in diversi reparti ed evitare agli infermieri di subire la
rabbia e, spesso le minacce, dei familiari dei ricoverati, spazientiti
dai lunghi tempi d’attesa. Pur di garantire l’assistenza, medici e
infermieri si danno da fare come possono. Addirittura, ieri mattina, un
paziente che accusava forti dolori allo stomaco è stato sistemato su
una scrivania, posizionando alcune lenzuola sul tavolo per consentire
all’uomo di stendersi, visto che non ce la faceva a restare in piedi.
separare le brandine del pronto soccorso. Si trattava di un uomo che
aveva accusato una crisi epilettica e, a causa dei forti giramenti di
testa, è stato adagiato sul paravento posizionato orizzontalmente e
trasformato in un letto con cuscini e federe di fortuna.
infermieristico alla centrale operativa del 118, che ha ricevuto
l’ultimo avviso di emergenza quasi alle nove del mattino. Dunque, il
pronto soccorso è rimasto intasato per quasi dieci ore scatenando
rabbia e preoccupazione negli utenti, ma al contempo preoccupando anche
coloro che «hanno il dovere di prestare assistenza ma hanno anche il
diritto di lavorare in condizioni di tutela della loro
professionalità».
ennesimi episodi di disagio ha annunciato per venerdì prossimo mattina,
al Loreto, una mobilitazione pacifica per imporre la tutela dei propri
diritti. «Non si può continuare a lavorare così – hanno detto medici e
infermieri – avevamo bisogno di uno smistamento meno concentrato sul
nostro presidio». Dall’altra parte il servizio del 118 fa presente la
criticità di una condizione che investe anche le ambulanze, che
soccombono alla mancanza dei servizi di «sbarellamento» come indicato
da Maria Rosaria Rondinella, responsabile della centrale operativa
regionale. «Il problema – dice – è che dobbiamo assicurare un enorme
numero di interventi, con scarsità generica di posti letto nei
nosocomi».
Loreto Mare è l’ospedale maggiormente centralizzato, qui si trovano
tutti i reparti da neurochirurgia a ortopedia, dunque è il più adatto
per incidenti o i traumi che si verificano durante queste emergenze».