Napoli, anziani nel mirino dei truffatori Falsi preti e finti agenti: gli stratagemmi
NAPOLI
(7 aprile) – Gli ingredienti sono sempre gli stessi. Bastano un pizzico
di fantasia e l’abilità nella ricerca di facili prede per mettere in
piedi una truffa. Come ha dimostrato la vicenda dell’anziana signora
alla quale due insospettabili fratelli hanno tentato di spillare denaro
il primo aprile a Chiaia (presi dalla polizia), i professionisti del
raggiro sono sempre in circolazione.
Ai due, in questo caso, è andata male perché la vittima di turno –
un’arzilla 82enne – ha capito tutto in tempo, evitando che il peggio si
compisse. Ma per un caso sventato ce ne sono dieci che vengono
purtroppo messi a segno, come testimoniano le denunce presentate alle
forze dell’ordine. Il campionario delle truffe si fa sempre più vasto.
Anche perché i tradizionali confini del crimine si sono naturalmente
estesi con l’avvento di internet e degli strumenti informatici. I casi
più frequenti, però, restano quelli delle cosiddette truffe «porta a
porta».
E, dai dati raccolti, si registra un vero e proprio boom di casi in
città: soprattutto nei quartieri del Vomero e di Chiaia. Eloquenti i
risultati raggiunti da polizia e carabinieri: in manette sono finiti,
negli ultimi mesi, decine e decine di delinquenti. Tra le
caratteristiche ricorrenti di questi reati ce n’è una essenziale: la
scelta della vittima. In genere uomini e donne anziane e sole. I più
indifesi, insomma. È contro di loro che questo manipolo di vigliacchi
entra efficacemente in azione.
Tra i casi segnalati figurano falsi preti e sedicenti missionarie,
finti operai che bussano alla porta per la lettura dei contatori; di
recente sono comparsi persino i falsi poliziotti, che con un semplice
travestimento traggono in inganno i pensionati con una scusa
banalissima. Bussano alla porta, si qualificano, entrano. «Signora, ci
risulta che l’ufficio postale dal quale ha ritirato l’ultima pensione
le ha rifilato alcune banconote false – dicono – Dobbiamo controllare i
numeri di serie di quei soldi…». La vittima si fida, tira fuori da un
cassetto i propri risparmi, e il gioco è fatto.
Quando non sono i soldi, tocca ai gioielli. Recentemente in un
quartiere della zona occidentale due finti operai del gas sono riusciti
a introdursi nell’abitazione di una disabile. «Abbiamo il sospetto che
ci sia una perdita dalle tubature esterne, dobbiamo controllare». Dopo
pochi minuti la richiesta di un bicchier d’acqua, e mentre la vittima
va in cucina, il complice scivola in camera da letto e fa piazza pulita
di collane, anelli e oro. Uno dei classici resta però quello del «colpo
di citofono» fatto a casa di un anziano genitore (che vive ovviamente
da solo).
«Sono un amico di suo figlio, è rimasto in panne con la macchina
sull’autostrada, e poiché ha il cellulare scarico mi ha chiesto di
venire a prendere i soldi per il meccanico». Pare che con l’arrivo
della bella stagione questo tipo di raggiri ctrescano in maniera
esponenziale. C’è poi chi truffa ignari risparmiatori facendo loro
sottoscrivere polizze inesistenti, spesso per cifre anche notevoli. Poi
sparisce nel nulla. Ovviamente con i soldi. Proseguono ancora le
indagini su uno dei casi più misteriosi mai registrati in materia di
truffe.
Per mesi alcuni titolari di un’accorsata agenzia immobiliare a Napoli
sono riusciti a rastrellare centinaia di migliaia di euro a ignari
acquirenti di case. Tutto all’apparenza regolare: dai compromessi
firmati alla presenza di ignari notai alla visita dell’appartamento (in
quel momento disabitato), grazie a un paio di chiavi false. Un
meccanismo perfetto in tutti i suoi ingranaggi.
E quando i malcapitati compratori hanno versato l’intera somma, solo allora si sono accorti che le case erano invece occupate.