Napoli, autisti senza patente scandalo al consorzio rifiuti
NAPOLI
(11 marzo) – La protesta dei lavoratori del consorzio di bacino ha
bloccato ieri mattina la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a
Caserta.
Assemblee sindacali a catena, autocompattatori in strada per bloccare
lo Stir di Santa Maria Capua Vetere, lo svincolo Caserta Nord
dell’autostrada e la via Appia, all’altezza di San Tammaro. I
lavoratori protestano perché non sono stati pagati, ma non solo. C’è,
ovviamente, la preoccupazione per il futuro visto che difficilmente si
potrà trovare lavoro per tutti i 1276 dipendenti, anche se la legge
recentemente approvata dal Parlamento ne prevede il riassorbimento.
E da parte di alcune sigle sindacali, quelle riunite nel cartello degli
autonomi, c’è anche la protesta contro le promozioni a raffica degli
ultimi giorni. Un «assalto alla diligenza» che, secondo i
rappresentanti dei lavoratori, ha creato delle situazioni assurde. Una
per tutte: dal primo marzo, quando già erano state approvate le norme
che affidano la gestione del consorzio al commissario liquidatore, è
stata firmata anche la promozione al terzo livello b, quello degli
autisti dei compattatori, per alcuni dipendenti che non hanno la
patente C che serve a guidarli.
Nella lettera di promozione è scritto: «Valutate le effettive mansioni
svolte dal dipendente in indirizzo, onde evitare inutili controversie
legali, si dispone che a far data (…)». Insomma, una promozione
concessa per evitare eventuali cause di lavoro ma la legge prevede che
le qualifiche restino quelle acquisite fino al 31 dicembre 2008. Pochi,
però, lo ricordano.
La conseguenza è stata che il presidente del consorzio, il sindaco di
Grazzanise Enrico Parente, è stato costretto a firmare ieri una
delibera di revoca di tutte le promozioni fatte dal suo predecessore,
Enrico Fabozzi. Tornano allo start di partenza, dunque, Antonio
Scialdone, Francesco Raucci, Isidoro Perrota, Anthony Scialdone,
Francesco Goglia, Giovanni Fusco, Giuseppina Pennacchio Flagiello. «Ho
tentato di mettere un po’ di ordine – spiega Parente – è assurdo che in
un momento così difficile, mentre si stenta a sistemare gli esuberi, ci
sia gente che usufruisce dell’auto di servizio, di rimborsi spesa
esorbitanti, di indennità di dirigenza da 1500 euro e di superminimi
vari».
Ma secondo il portavoce del sindacato Azzurro, Vincenzo Guidotti, «fa
bene Parente a revocare le promozioni, ma bisogna ricordare che la
pianta organica deve essere fermata al 31 dicembre del 2008. Questi
signori non sono più nessuno: intervenga la magistratura». Promozioni a
pioggia ma niente lavoro. Lo ha denunciato ai carabinieri della
stazione di Cancello Arnone Antonio, uno dei lavoratori del consorzio
che il 3 marzo si è presentato in caserma raccontando di aver lavorato
fino al novembre del 2009 distribuendo buste per la differenziata.
Poi «i dirigenti del consorzio ci hanno comunicato che le buste erano
finite». E allora Antonio e tanti altri come lui sono rimasti per mesi
in attesa di qualcosa da fare. Un’attesa che ancora non si è conclusa.
È scritto nella denuncia: «Mi sono sentito in dovere morale di
rappresentare al direttore generale, in più occasioni, che
effettivamente io dal mese di novembre del 2009 non espletavo
materialmente nessuna incombenza per il consorzio nonostante
quest’ultimo mi continuasse a pagare».
E ancora: «Nei tre incontri avuti e non so quanti rinviati, il
direttore mi ha sempre detto che dovevo aspettare che prima o poi
qualcosa mi avrebbe fatto fare». Ma all’ennesima richiesta di lavoro il
direttore Antonio Scialdone si sarebbe spazientito e avrebbe chiesto
sostegno elettorale. Il dipendente dice anche che a essere candidato
non è il direttore, ma la moglie. Un’affermazione che, se veritiera,
sarebbe molto grave e sulla quale sono in corso le attività di
riscontro da parte degli investigatori.