Napoli, black out: ecco i gravi disagi causati alla cittadinanza!
Un ascensore della metropolitana bloccato con venti persone a bordo; e
poi semafori spenti, funicolari a singhiozzo; stazioni sotterranee al
buio e, quindi, chiuse. Il black out ha messo in ginocchio fin dal
mattino anche il mondo dei trasporti cittadini, con disagi che si sono
protratti fino al pomeriggio inoltrato. Appena è iniziato il black out,
tutti i semafori della zona interessata alla mancanza di corrente
elettrica si sono spenti. Di primissimo mattino il disagio è stato poco
evidente: man mano che la città cominciava a riempirsi d’auto, però, il
caos è aumentato. Senza il metronomo dei semafori, il ritmo del
traffico è impazzito e si è creato un classico tutti-contro-tutti nel
quale ogni automobilista ha cercato di passare prima dell’altro. E
mentre la zona bassa della città faceva i conti con il traffico da
mancanza di semafori, dal Museo a Salvator Rosa le auto rimanevano
incolonnate per l’avvio dei lavori in via Imbriani, altra fonte di
paralisi e caos. I treni della linea 1 della metropolitana non hanno
risentito dei disagi per la mancanza di corrente elettrica. Gli
ascensori che servono le stazioni, invece, sono stati chiusi per
precauzione. La misura si è resa necessaria dopo che più di venti
persone sono rimaste bloccate nell’ascensore della stazione Dante.
L’episodio è avvenuto intorno alle nove del mattino. Dopo aver lasciato
il treno, molti passeggeri, come al solito, si sono diretti verso
l’ascensore che conduce fino al marciapiede della piazza. Dopo aver
percorso solo qualche metro, però, c’è stato un «salto» di energia che
ha provocato il blocco. Tra le persone rimaste intrappolate è
scoppiato, immediatamente, il panico. Urla, tentativi di riportare la
calma, pugni sulle pareti. In tutto i venti passeggeri sono rimasti
intrappolati dentro la scatola metallica per sette-otto minuti che sono
sembrati interminabili. Subito il personale di Metronapoli si è
attivato per far partire le procedure di emergenza predisposte in casi
del genere: con l’ausilio di un generatore elettrico l’ascensore è
stato rimesso in moto e riportato al piano, consentendo ai passeggeri
di uscire. Dalle 8 alle dieci è rimasta, invece, chiusa la fermata di
piazza Amedeo della linea 2 della metropolitana. La stazione è rimasta
al buio dopo che le lampade di emergenza, subito scattate dopo il black
out, hanno esaurito la batteria interna. Piccole interruzioni di
servizio anche per le tre funicolari cittadine sulle quali si sono
verificati quelle, tecnicamente, vengono chiamate microinterruzioni.
Brevissimi blocchi di energia che hanno causato lievi soste e qualche
ritardo nel servizio. Preoccupazione vera solo alla funicolare Centrale
dove un treno è rimasto, in stazione, senza energia e con le porte
bloccate. Nel giro di cinque minuti i tecnici hanno collegato il
generatore autonomo e hanno restituito la corrente al convoglio dove
sono state subito riaperte le porte, tra le proteste e la rabbia dei
passeggeri che erano rimasti intrappolati.
E al caos-trasporti generato
dal black out, ieri si sono aggiunti anche i disagi dei bus Anm in
partenza dal deposito di Cavalleggeri. Martedì sera, al rientro verso
il deposito, gli autisti hanno trovato la via d’accesso bloccata da una
manifestazione. Così tutti i bus sono rimasti fuori (tra l’altro è
stato necessario provvedere a un servizio di vigilanza supplementare).
Quando ieri mattina gli autisti si sono presentati in servizio, hanno
trovato i bus sporchi e, soprattutto, senza carburante. A turno sono
andati a rifornirsi presso altri depositi, con la conseguenza che le
corse sono state diradate e le code alle fermate si sono allungate a
dismisura.