Napoli, cantiere scandalo a Coroglio I lavori sono fermi da mesi
NAPOLI
(7 febbraio) – Giusto un anno fa, di questi tempi, discesa Coroglio
veniva blindata, chiusa al traffico: pericolo di frana. Oggi, dodici
mesi e tre giorni dopo, quella strada che costeggia la collina del
Virgiliano è riaperta solo a metà.
Si circola ancora a senso unico alternato, in coda dietro a un semaforo
che blocca, a turno le auto in salita o in discesa. E non è finita qui.
Perché il disagio è destinato a durare ancora per almeno altri sei
mesi. Se tutto andrà bene. Dopo aver effettuato i primi lavori urgenti
per restituire al traffico almeno metà della strada, la macchina della
burocrazia si è inceppata un’altra volta.
L’intervento definitivo per riaprire la strada, è ancora alla fase
iniziale dell’assegnazione tramite bando. Poi si dovrà aprire il
cantiere (dove da sei mesi non lavora nessuno) e attendere con pazienza
che gli operai concludano l’intervento. Nella migliore delle ipotesi in
piena estate, a luglio. Protestano abitanti e commercianti della zona.
Dopo aver atteso sette mesi la riapertura alla circolazione, adesso
sono costretti a subire il tormento del senso unico alternato. Per
ottenere la riapertura della strada fu fondato un comitato di cittadini
che minacciò interventi legali contro il Comune. Discesa Coroglio da
anni è considerata strada a rischio e, spesso, subisce lunghe chiusure
a causa del pericolo dei massi che rischiano di cadere sulle auto in
transito.
Anche oggi il problema è lo stesso. C’è una parte del costone che è
pericolante. È l’unico pezzo della montagna che non fu interessato dai
lavori di tre anni fa quando l’Amministrazione decise un drastico
intervento di messa in sicurezza. Si tratta di una parte del costone
che rientra su terreno privato.
E proprio questo particolare ha rallentato l’inizio dei lavori e
causato una lunga battaglia legale tra Comune e privati, risolta solo
grazie a un intervento d’imperio del commissario alla viabilità. «Ma
adesso siamo alla fase conclusiva. Dopo lungo tempo ci troviamo a un
passo dall’apertura dei cantieri e i disagi dureranno ancora per poco»,
assicura l’assessore alla viabilita Agostino Nuzzolo che promette la
riapertura completa della strada entro l’inizio di luglio, «ma potremmo
farcela anche in tempi più rapidi», spera.
L’ultima crisi di Coroglio risale esattamente al 30 gennaio del 2009.
Quel giorno, sotto l’ennesimo acquazzone invernale, dal costone della
montagna franarono sulla strada poche pietre. Quel segnale, però, fu
determinante. I tecnici indagarono, salirono sul costone e si resero
conto che un terrazzo sovrastante aveva completamente perduto la base
di terreno e poggiava letteralmente sul vuoto, con rischio di crollo.
La strada venne immediatamente chiusa al traffico ma i lavori partirono
dopo cinque mesi, perché si aprì una battaglia legale nei confronti dei
proprietari del terrazzo e del terreno che avrebbero dovuto eseguire in
prima persona i lavori. Risolto il problema dell’intervento. Discesa
Coroglio ha riaperto al traffico in pieno agosto dell’anno scorso.
Senso unico alternato, con promessa di rapida conclusione anche del
secondo, e definitivo, intervento.
Che, però, non è ancora iniziato. Nel frattempo l’asfalto di via
Coroglio, nel tratto dove da sei mesi le auto camminano a senso unico
alternato, comincia a presentare pericolose tracce di cedimento.
Avvallamenti, piccoli fossi, e un preoccupante abbassamento del manto
stradale, segnalano la necessità di un intervento rapido, prima della
riapertura definitiva.
Nella speranza che quei piccoli cedimenti non diventino grandi col passare dei mesi, e costringano a nuovi interventi drastici.