Napoli, chiuso l’ospedale «Gesù e Maria» troppe irregolarità, sequestro dei Nas /Video
NAPOLI (3 dicembre) – Reti idriche e
fognarie fatiscenti, non conformità degli impianti elettrici, niente
acqua calda e riscaldamenti, crepe nelle pareti, assenza di misure
antincendio. Sigilli all’ospedale Gesù e Maria per «gravi carenze
strutturali».
La struttura sanitaria, cui fanno capo alcune attività assistenziali
della Seconda università degli Studi di Napoli e della Asl Napoli 1,
non è sicura per i pazienti ed il personale medico e infermieristico.
Il blitz dei carabinieri del Nas, guidati dal tenente colonnello
Ernesto Di Gregorio, è scattato dopo diverse ispezioni e segnalazioni.
Fino al sequestro preventivo, firmato dal gip Marina Cimma su richiesta
del pm Francesco De Falco, dell’intero complesso. Cinque gli avvisi di
garanzia emessi per i responsabili dei dipartimenti e dei servizi della
Asl.
Con una delibera, a giugno, i vertici della Seconda università avevano
deciso la cessazione delle prestazioni sanitarie realizzate nella
struttura. Nell’antico complesso, ex convento, il day hospital e i
servizi ambulatoriali erano invece continuati.
I militari del nucleo antisofisticazioni di Napoli hanno trovato un
ospedale in piena attività, nonostante non fosse destinato ai ricoveri
ordinari. Diverse le divisioni della Seconda università e della Asl
Napoli 1 all’interno del Gesù e Maria: il dipartimento di malattie
infettive; la medicina interna; la clinica di otorinolaringoiatria e il
servizio di foniatria e audiologia per la Sun. Mentre i servizi per le
tossicodipendenze (Sert) e di salute mentale (Sir) fanno capo
all’Azienda sanitaria locale. Oltre ad alcune unità destinate
all’aggiornamento professionale.
Tante le irregolarità riscontrate nell’ospedale.
A cominciare dalle infiltrazioni di acqua e dalle reti idriche e
fognarie ormai vecchie che possono danneggiare seriamente l’edificio.
Pericolose le scale che portano ai piani della struttura, non a norma
gli impianti elettrici, inadeguate le attrezzature tecniche e carenza
totale di idonee misure per mettere in sicurezza medici e pazienti in
caso di incendio. Un lungo elenco di carenze strutturali, tecniche ed
impiantistiche.
La vicenda del Gesù e Maria nasce da lontano. Dove si sono susseguiti
«divieti d’uso» e a proseguire le attività, interdizioni da parte della
Regione Campania, delibere, interventi della direzione generale della
Sun e indicazioni sul destino della struttura e delle prestazioni
assistenziali. A maggio anche la dichiarazione di inagibilità. Mentre
già a settembre e nei giorni scorsi i carabinieri avevano fatto visita
all’ospedale. Riscontrando una situazione critica. In contrasto con i
minimi requisiti tecnologici, strutturali e organizzativi richiesti per
l’esercizio dell’attività sanitaria. L’altro ieri poi, il sequestro
dell’ospedale. Porte chiuse e cartelli per il Gesù e Maria. Ora si
attendono le decisioni della magistratura, dei vertici della sanità
regionale e della Asl sul futuro del convento diventato ospedale.
Mentre i pazienti del servizio di salute mentale sono stati trasferiti
in altre strutture cittadine. Con la chiusura dell’ospedale i
venticinque «ospiti» del dipartimento sono stati ovviamente costretti a
lasciare la struttura. Il centro di assistenza psichiatrica presente
nel complesso del Gesu’ e Maria era suddiviso in due unità: il Sir e
una Casa famiglia che davano assistenza e ospitalità ad oltre venti
pazienti.