Napoli: debiti pregressi, Trianon pignorato Nino D’Angelo: salvate il teatro di Forcella
NAPOLI
Il ‘rianon Viviani, teatro pubblico diretto da Nino D’Angelo, conta
«Chi deve intervenire per salvare il Trianon Viviani lo faccia, ma
(25 febbraio) – Il teatro ‘Trianon Vivianì di Napoli è stato pignorato
su richiesta dei creditori. Lo hanno reso noto i lavoratori che si sono
rivolti alla Regione Campania ed alla Provincia di Napoli, proprietari
rispettivamente del 60% e del 40% del pacchetto azionario senza aver
avuto finora risposta. In segno di protesta i lavoratori del teatro
ritarderanno di 20’ l’inizio degli spettacoli a partire da domani.
L’atto di pignoramento immobiliare della struttura, che si trova a
Forcella, è stato notificato il 5 gennaio scorso dalla Banca Nazionale
del Lavoro – che vanta crediti pregressi con i vecchi proprietari del
‘Trianon’ per un milione di euro – ma è stato reso noto solo oggi dagli
11 dipendenti e dalle organizzazioni sindacali. «Quattro anni fa, al
momento dell’acquisto del teatro da parte di Regione e Provincia, i
mutui contratti dalla precedente proprietà – affermano i lavoratori –
furono oggetto di valutazione specifica da parte dell’Agenzia delle
Entrate. E dunque l’impegno finanziario era perfettamente noto ai nuovi
soci».
circa 4 mila abbonati. I dipendenti hanno assicurato per domani lo
svolgimento dell’attesa prima di Peppe Barra e Patrizio Trampetti in
“Le follie del Monsignore”. «Ritarderemo di venti minuti l’inizio dello
spettacolo per per informare correttamente e adeguatamente il pubblico,
patrimonio acquisito del teatro nel difficile quartiere di Forcella»,
affermano.
subito, per non mettere a rischio il lavoro fatto ed il prosieguo della
stagione». Nino D’ Angelo, direttore del teatro pubblico «Trianon
Viviani» è amareggiato per la notizia del pignoramento del teatro di
Forcella. «In quattro anni, insieme ai giovani che ci lavorano, abbiamo
fatto progressi enormi. Siamo il primo teatro pubblico, con quasi 4
mila abbonati, episodi come questi danneggiano l’immagine del teatro e
mortificano chi lavora seriamente». «Mi occupo della gestione artistica
del Trianon Viviani – conclude D’ Angelo – non so niente della gestione
amministrativa, ma posso dire che è sempre più difficile rintracciare
qualcuno alla Regione o alla Provincia, che sono i nostri proprietari.
Parlarci al telefono è un terno al lotto, ma io vorrei lanciare un
appello: fate qualcosa per salvare la faccia e per salvare la vita di
questo teatro».