Sanità nel caos, con il 118 in tilt e quattro focolai di rivolta che innescano disservizi a catena. L’emergenza più grave riguarda i ricoveri: le barelle in dotazione degli ospedali sono tutte occupate, con la conseguenza che le lettighe delle ambulanze finiscono per essere «requisite» nei pronto soccorso.
E i mezzi del 118 che trasportano gli ammalati più gravi rimangono per due ore, in media, in tre ospedali diversi e per sette volte in un giorno, in attesa di poter ripartire per un altro intervento. E alla centrale operativa i medici sono costretti a dire per i codici rossi: «Se potete, accompagnate il paziente direttamente in ospedale»