NAPOLI – IL DOSSIER SUI VIGILI ASSENTEISTI
Sono solo 900 i vigili urbani di Napoli che svolgono il proprio dovere,
gli altri 1100 possono contare su privilegi che incidono negativamente sul
rendimento dei reparti operativi. Lo certifica, nero su bianco, il dossier consegnato ai vertici comunali dal responsabile della polizia municipale Francesco Maida. Il fascicolo – secondo quanto riporta minuziosamente Repubblica Napoli di ieri, 7 ottobre – era già stato inviato il 4 luglio scorso al sindaco e al direttore generale
di Palazzo San Giacomo.
Ma il comandante scende anche nel dettaglio sui motivi di questa situazione, che è dovuta «ai permessi studio e a quelli per motivi familiari, ai permessi sindacali, ai benefici della legge 104, alle infermità, semi infermità e para infermità», tanto che nella primavera di quest’anno «di domenica e nei giorni festivi la forza lavoro non superava le 200 unità, come nel caso del primo maggio quando per tutte le 24 ore vi erano non più di 180 unità». «Con le scene delle auto imbottigliate in via Marina fino al lungomare che riempirono le cronache dei giornali», sottolinea il cronista di Repubblica.
Ancor più sconcertante il fatto che «tra i quasi 500 vigili non idonei ai servizi in strada – rincara la dose Maida nel suo dossier – si annoverano anche agenti assunti solo 4 anni fa».
La soluzione potrebbe essere individuata ora con il trasferimento dei “non idonei” ad altri servizi municipali, come suggerisce nel documento lo stesso Maida.
Meglio tardi che mai, si potrebbe dire. Ma se questa è davvero la realtà, perché si è atteso tanto per avviare l’indagine? E perché dal 4 luglio, solo ora la questione rimbalza su un quotidiano e viene portata a conoscenza dell’opinione pubblica? Non poteva il Comune, sempre lesto ad apporre multe e ganasce sulle auto dei napoletani, utilizzare la stessa solerzia per assicurare un servizio degno di questo nome in una città con record negativi per traffico e mobilità?