Napoli, in bilancio un buco da 50 milioni Rateizzazione per Tarsu e fitti non riscossi
NAPOLI
(23 febbraio) – Un buco da 50 milioni. Alla vigilia del primo esame in
consiglio del Piano casa, così si presenta il bilancio preventivo 2010
che l’assessore competente Michele Saggese intende chiudere già
domenica.
Programmata per quel giorno una giunta, vedremo se l’appuntamento sarà
confermato. Perché il buco? Due i fattori determinanti. Di base il
Comune ha una scarsissima capacità di fare cassa come lo stesso
Saggese, fino a qualche settimana fa fa, quando vestiva i panni del
Revisore, ha sempre rilevato. In seconda battuta – ma non per questo
meno importante – c’è un ulteriore taglio dei trasferimenti da parte
dello Stato e al momento anche della Regione.
Ma l’ente di Santa Lucia sta cercando con uno sprint di reperire
qualche manciata di milioni da girare all’amministrazione guidata dal
sindaco Rosa Russo Iervolino. In soldoni, è il caso di dire che dallo
Stato arriveranno quest’anno 580 milioni contro i 610 del 2009, una
mazzata da trenta milioni.
Le avvisaglie si erano avute dall’erogazione della prima tranche della
settimana scorsa con il taglio dei primi 5 milioni; ora i conti sono
ancora più chiari perché sono arrivate le comunicazioni ufficiali agli
enti locali. Dalla Regione sono attesi una quindicina di milioni, ma
certezze, al momento, non ce ne sono nonostante il fitto scambio di
informazioni fra Saggese e la Regione stessa.
Come riequilibrare i conti? Appunto con i tagli più o meno del 10 per
cento a tutti gli assessorati tranne che alla politiche sociali. Mentre
dal turismo alla cultura passando per il resto degli assessorati ci
sarà poco da ridere, sarà il classico «bilancio di lacrime e sangue».
Un taglio del 10 per cento generalizzato a tutti e soprattutto alle
spese.
Più nel dettaglio cosa significa? Lelefonia fissa, per esempio, passa
da 1,4 milioni a 1,2. Per i cellulari la spesa scende da 390mila euro a
300mila. Sforbiciata consistente sulle partecipate, con 35 milioni in
meno di trasferimento da parte dello stesso Palazzo San Giacomo. Tagli
previsti anche alla spese per il personale: già l’ex assessore Riccardo
Realfonzo tagliò undici milioni da 463 a 452 milioni.
Riduzione dovuta sia all’effetto di 460 pensionamenti che alla
ristrutturazione del salario accessorio. Ora si prevede una sforbiciata
di altri 4-5 milioni. Sostanzialmente straordinario e progetti di
produttività verranno erogati solo se saranno raggiunti gli obiettivi
posti dall’amministrazione. Resta aperta la partita degli incassi,
delle cifre da appostare in bilancio. Così dopo i condoni per le multe
(attesi 27 milioni), per la Tarsu (rateizzazione anche in 72 rate senza
interessi) e quello edilizio (anche qui in arrivo una decina di
milioni) spunta fuori il concordato per i fitti non riscossi.
Nella sostanza si sta lavorando – all’assessore Marcello D’Aponte tocca
l’ultima parola – a un regolamento che consenta anche agli inquilini la
rateizzazioni dei fitti non versati. Al momento questa possibilità è
data solo agli esercizi commerciali che in cambio devono dare garanzie.
Agli inquilini non verranno chieste garanzie, più semplicemente si
chiederà loro di rientrare nella legalità pagando a rate gli arretrati.
Non sarà facile trovare il giusto argomento amministrativo, però se si
fa centro si potrà contare in un futuro prossimo in un altro po’ di
soldi da spendere per la città.