Napoli, inchiesta sul voto di scambio dieci sezioni nel mirino dei pm
NAPOLI
(2 aprile) – Voto di scambio in Campania: se ne è parlato mercoledì in
commissione antimafia nel corso dell’audizione del ministro
dell’Interno Roberto Maroni. Il caso Scialdone, in particolare, e i
casi denunciati dal Mattino e tuttora all’esame della magistratura,
sono stati portati all’attenzione del ministro dalla senatrice Teresa
Armato. Maroni ha risposto riservandosi di approfondire il tema e di
trasmettere una documentazione scritta più dettagliata. Il dossier del
ministro arriverà nelle prossime settimane all’attenzione della
commissione.
E intanto vanno avanti le indagini della magistratura che sta
esaminando anche la distribuzione delle preferenze ottenute dai diversi
candidati sezione per sezione. A Napoli, nonostante la massiccia
sorveglianza ai seggi, sembrano uscire confermate le preoccupazioni
della vigilia. In otto quartieri e in una decina di sezioni, hanno
ottenuto, infatti, un gran numero di preferenze proprio quei candidati
che erano stati segnalati come possibili vincitori grazie all’uso
massiccio delle promesse elettorali e, in alcuni casi, anche delle
ricompense in denaro.
La battaglia per accaparrarsi il consenso dei disoccupati
che si è combattuta nei quartieri Stella e San Carlo, ha premiato
proprio quei candidati che gli stessi senza lavoro avevano indicato
come propri referenti. Nel quartiere Stella un aspirante consigliere
(poi risultato eletto) ha ottenuto addirittura dieci volte il numero
dei voti del secondo classificato. In sostanza quasi tutti quelli che
hanno votato la sua lista gli hanno accordato la preferenza. In una
sezione ha totalizzato, infatti, solo 19 voti in meno di quelli della
lista. Un record assoluto. Nello stesso quartiere, però, anche se
spesso in seggi diversi, ha sfondato anche quello che era indicato come
il suo «rivale».
A San Lorenzo, come a Poggioreale, alcuni capolista sono stati
surclassati da candidati ritenuti fino a qualche tempo fa illustri
sconosciuti. A Fuorigrotta stessa concentrazione di voti per alcuni
candidati in seggi ben precisi. Ma il meglio, o il peggio, è stato
visto nella zona Nord dove hanno fatto en plein i candidati che secondo
le indiscrezioni della vigilia aveva ottenuto, ricompensandolo, il
favore dei cosiddetti capo palazzi. A San Pietro a Paterno, ad esempio,
ha trionfato un aspirante consigliere molto lontano del territorio e
quasi assente nelle preferenze del resto della città.
A Secondigliano tornano curiosamente i nomi dei politici che
avevano ottenuto gran successo a Stella. E a Scampia, dove era stata
altissima l’attenzione delle forze dell’ordine, c’è stato un capolista
doppiato da un candidato che ha ottenuto in un solo seggio un exploit
da record mentre non ha registrato successo al di fuori del quartiere.
Un altro elemento da verificare resta quello dei rappresentanti di
lista: questi possono votare presso i seggi nei quali sono stati
accreditati.