Napoli: inflazione sempre più alta
A marzo 2009 l’indice nazionale dei prezzi al
consumo per l’intera collettività, Nic, segna un aumento dello 0,1% in confronto
con il mese precedente, al contrario su base tendenziale la crescita è dell’
1,2%, diminuita paragonandola a febbraio scorso che era dell’1,6%, la media più
bassa dal febbraio 1969, secondo quanto ci dice l’Istat, quando si registrò in
quell’anno lo stesso valore dell’1,2%. Napoli però fa registrare un dato
negativo: aumento tendenziale del 2,1%, in netta contrapposizione con le città
capoluogo di regione più ‘virtuose’ come il +0,6% di Venezia, Palermo e
Cagliari. L’indice comparato Ipca, comparabile anche a livello europeo è
aumentato dell’1,2% su mese ed ha registrato inoltre, un aumento dell’1,1% su
anno, registrando un nuovo record fermo al 1996. Ambedue i valori sono sati
ritoccati al rialzo dello 0,1% rispetto alla precedente stima. L’inflazione di
fondo poi, è cresciuta dell’1,9%, in ribasso a febbraio scorso che era del
2,2%, mentre l’inflazione al netto dei prodotti energetici si è attestata
all’1,8%, sempre in calo in confronto a febbraio che era sempre del 2,2%.
L’Istat poi spiega che “il deciso rallentamento dell’inflazione a marzo,
risente del netto ridimensionamento della crescita tendenziale dei prezzi, sia
nel comparto beni, +0,8% contro l’1,2% di febbraio, e sia in quello dei
servizi, dal 2,2% di febbraio si è passati all’1,7%”. Secondo i dati forniti
dall’Istat, risulta in rallentamento il tasso tendenziale di crescita dei
prezzi del comparto alimentare, tuttavia tali tassi continuano, anche nel mese
di marzo, a registrare aumenti su base mensile. Con riferimento appunto ai
capitoli di spesa, gli incrementi congiunturali più rilevanti hanno interessato
i prezzi delle bevande alcoliche e tabacchi con un +1%, e dei capi d’abbigliamento
e delle calzature con un + 0,2%. In confronto al mese precedente si sono
registrati invece diminuzioni congiunturali per i prezzi dei trasporti con un
-0,4%, sulle spese della ricreazione, spettacoli e cultura, che ha visto un
-0,2%, e non meglio se la passano i prezzi riguardanti abitazioni, acqua,
elettricità e combustibili che hanno registrato un -0,1%. Sul piano tendenziale
invece, i maggiori tassi di crescita si sono avuti per i capitoli delle bevande
alcoliche e tabacchi che hanno registrato un +5,2%, dell’abitazione, acqua,
elettricità e combustibili che hanno registrato un +3,4% ed infine anche per le
bevande alcoliche e per i prodotti alimentari che hanno visto un aumento pari
al +3%. Variazioni negative su base annua, si sono avute invece nei capitoli
trasporti che hanno riportato un -3,4%, ed anche dei capitoli riguardanti le
comunicazioni, che hanno registrato un -1,9%. In conclusione la scomposizione
del tasso tendenziale di crescita dell’indice generale nei diversi articoli, mette
in evidenza che nell’ultimo mese, il contributo maggiore è attribuibile ai
capitoli di genere alimentare e a quelli delle bevande alcoliche, che con il
capitolo dell’abitazione spiega il 69% del tasso d’inflazione.