Napoli-influenza A, la morte del medico Donna incinta in coma, è allarme
«Non si era vaccinato perché il vaccino
non era disponibile». Lo dice Carmen Iorio, la moglie del 56enne
Claudio Petrè, il chirurgo oncologico del II Policlinico ucciso dall’influenza A. «Aveva avuto un attacco febbrile due giorni fa, l’ho curato io stessa perché sono un medico», racconta la signora.
Dopo due giorni la febbre era scomparsa, ma Petré, con un quadro
clinico già compromesso, ha avuto una difficoltà respiratoria ed è
stato portato al Cotugno. «La campagna di vaccinazione doveva partire
prima», dice sua moglie. Maria Triassi, membro della task force contro
la pandemia, spiega: «Le prime 43mila dosi sono finite per vaccinare
medici e infermieri a diretto contatto con i malati infetti». Le 90mila
nuove dosi arrivate lunedì saranno disponibili da oggi.
Allarme per una donna incinta di Castellammare, in coma per influenza A. Donna
incinta finisce in coma per un caso di influenza A: la famiglia sporge
querela contro la clinica Villa Stabia, dove era stata ricoverata dieci
giorni fa. Trasferita tra le corsie del Policlinico, viste le gravi
condizioni di salute, all’alba di lunedì la donna è stata sottoposta ad
un parto cesareo, andato a buon fine. Attualmente, la donna è intubata
e sottoposta a coma farmacologico al Cotugno, ma la famiglia non si
rassegna, e, affidatasi ad uno noto studio legale stabiese, adesso
chiede che emergano i nomi di eventuali responsabili, di chi nella
clinica privata non ha compreso la gravità di quanto stava accadendo.
La posizione della clinica Villa Stabia è invece questa: «Abbiamo
fornito tutta l’assistenza possibile – spiega il professore Sergio
Tramontana, responsabile di ostetricia e ginecologia – In mancanza di
miglioramenti, abbiamo disposto il trasferimento, a scopo prudenziale,
ma dal 118 non è arrivato il via libera. Così il marito ha deciso di
firmare l’uscita per ricoverarla di pronto soccorso in un’altra
struttura. Ma da noi l’assistenza non è mai mancata».
«La pandemia va progredendo e i tempi di sviluppo si sono andati intensificando».
Lo dichiara in un’intervista al Messaggero, Ferruccio Fazio,
viceministro della salute in merito alla crescita, nelle ultime due
settimane, dei casi di influenza A.
«Casi reali. Ce lo dimostrano – prosegue Fazio – le assenze nelle
scuole. Bisogna vaccinare prima possibile. Non perché si tratti di un
virus pericoloso in sè ma perché nelle classi si diffonde molto, molto
rapidamente». Riguardo al decesso, avvenuto ieri, del medico napoletano
di 56 anni, Fazio afferma «era molto malato. La sua salute era
seriamente compromessa».
«Le persone – spiega Fazio – che stanno così male devono vaccinarsi.
Non per la potenza di questo virus ma perchè una qualsiasi influenza
può disequilibrare un organismo colpito. Sia questa nuova, sia quella
stagionale. Quindi due vaccinazioni».
Sulle accuse rivolte dalla famiglia del medico riguardo al ritardo con
cui i vaccini arrivano in certe regioni, il viceministro afferma «si,
purtroppo sta accadendo». «Le zone – continua Fazio – sono le stesse
che devono fare i conti con i piani di rientro per la sanità. Quelle
che da sempre, non hanno dato priorità all’efficienza».
«I problemi economici e organizzativi sono al sud. Ma si metteranno a
regime molto presto. D’altronde – conclude – è sorprendente che della
morte del medico io abbia saputo dai giornali».
Via libera alla vaccinazione per tutti gli atleti olimpici che
parteciperanno ai giochi di Vancouver 2010. Lo afferma il viceministro
alla Salute Ferruccio Fazio a margine dell’inaugurazione dei nuovi
laboratori dell’Azienda farmaceutica Merck Serono. «Non c’è dubbio che
saranno vaccinati, d’altronde come si fa a non vaccinare la squadra
italiana?», spiega in proposito il viceministro, aggiungendo che il
tema sarà portato all’incontro della prossima unità di crisi.