Furgoni dei panificatori a passo d’uomo per protestare contro l’abusivismo e la concorrenza sleale dei forni non in regola, quelli abusivi: è lo sciopero del pane. Hanno protestato così i commercianti dell’Unipan, Unione regionale dei panificatori campani, in un lungo corteo composto da 89 furgoni, partito dal quartiere periferico di Ponticelli, a Napoli, fino a raggiungere la Prefettura di Napoli in piazza del Plebiscito, dove hanno distribuito il pane a turisti e cittadini e anche ai cinesi che, nello stesso momento, festeggiavano il loro Capodanno.
Hanno attraversato la città a passo d’uomo, senza tuttavia intralciare il traffico perchè, come hanno spiegato gli organizzatori, è stata lasciata una corsia libera per il transito delle automobili. Su ogni furgone è stato affisso un manifesto funerario con la scritta: «Rincari della farina, abusivismo e sottocosto sleale hanno ucciso il panettiere artigianale» e più sotto, dove di norma si dispensa dai fiori, i commercianti hanno dispensato lo Stato che, a loro avviso, «non ha fatto niente per salvare i panificatori dagli abusivi impuniti che spesso usano nei forni legna velenosa, in quanto ricavata da legname vernicitao – tipo persiane- o addirittura da casse da morto».
Il fenomeno dell’abusivismo nel settore della panificazione era stato contrastato con la legge che prevede l’obbligo di imbustare il pane e consentire così la tracciabilità del prodotto. Ora è stata proposta una modifica la testo di legge che, se approvata, andrebbe a incidere sulla tracciabilità.
«Non c’è nessuna tutela nei nostri confronti – ha detto Domenico Filosa, presidente regionale dell’Unipan – Nonostante l’appoggio di alcuni esponenti politici, vogliono impedire l’obbligo della tracciabilità».