Napoli, la Riviera di Chiaia è un tappeto di rifiuti
Barra, San Giovanni, Ponticelli in periferia, Chiaia in centro. La crisi dei rifiuti, pronta a farsi emergenza nei prossimi giorni, ieri è emersa a chiazze in città; un assaggio di quanto potrebbero riservare i prossimi giorni se non sarà sciolto l’ingorgo delle discariche chiuse.
Epicentro del problema Chiaia, la cosiddetta area della movida, che ieri mattina si presentava in condizioni più che precarie. La zona ridotta peggio era senz’altro viale Gramsci all’altezza di via Galiani, dove s’è formato monticello di rifiuti. Ma punti di crisi erano evidenti a via Nicotera, alle rampe Brancaccio, a Monte di Dio, san Filippo a Chiaia, via Ricciardi a Posillipo. Chiaia, San Ferdinando e Posillipo è la zona della città dove la raccolta inizia prima dell’alba, alle 4, 30. Ma alle 4, 30 i camion destinati alla zona erano ancora bloccati in una lunghissima fila per scaricarsi della raccolta notturna. Fra le sei e le sette ore di ritardo, rispetto alla normale tabella di marcia. Risultato, completamente saltata la prima raccolta della mattina; arginata a stento, bene o male, la situazione nelle ore seguenti.
Molta dell’immondizia cittadina veniva inviata in Puglia, in siti che già la ricevevano nei giorni scorsi e la raccolta è ripresa. Così l’emergenza è arrivata solo in alcune zone: se a Chiaia era Caporetto a Fuorigrotta, ad esempio, la situazione era «una normale tragedia» (parola del presidente della circoscrizione Clelia Modesti). Nulla che eccedesse la normale difficoltà. È l’osservatorio delle circoscrizioni che assegna il primato nero a Chiaia. Fra gli altri Alberto Patruno, presidente dell’Arenella conferma: «Noi ci siamo salvati, come anche il Vomero». Anche a Ponticelli, dice il consigliere della Margherita Massimo Cilenti «i problemi sono i soliti, più imputabili all’organizzazione dello spazzamento che alle discariche».
Il presidente della circoscrizione Chiaia, Fabio Chiosi, è convinto che la chiusura delle discariche sia solo uno dei problemi. Ricorda di essere intervenuto fin da giovedì e che «le strade più in difficoltà sono le stesse già segnalate da noi all’Asìa con una protesta fin da metà settimana». Il problema delle discariche, dice, è oggettivo ma Chiosi tende a credere che sia la «nuova organizzazione dell’Asia per la raccolta» a raccogliere gran parte delle responsabilità. «Se la situazione dovesse perdurare – dice – faremmo un esposto in Procura».
L’assessore all’Ambiente, Raffaele Di Mezza, dà segnali tranquillizzanti, almeno per le prossime ore. «La situazione è, ora, sotto controllo nonostante la completa congestione della catena di raccolta della notte scorsa. Visto anche che di domenica la produzione dei rifiuti cala del 10%, lunedì mattina la città dovrebbe tornare normale. Ma il Comune non ha poteri sulle discariche. Possiamo raccomandarci perchè siano aperti nuovi siti, o saranno guai». Lino Bonsignore, direttore generale dell’Asìa, conferma che fino a stamattina la situazione è gestibile. Ma, per il resto della settimana, «le previsioni sono nere. Nerissime, se dovesse perdurare il malfunzionamento degli impianti». Nessuno lo dice. Ma la speranza generale è la riapertura della discarica di Campagna. c.gr.