Napoli, lesioni gravissime all’utero Indagato medico del Pascale
Lesioni gravissime, truffa e falso. Sono
le ipotesi di reato formulate dal pm di Napoli, Stefania Buda, nei
confronti di un medico, del quale non sono state rese note le
generalità, dell’Istituto Pascale per la cura dei tumori. L’indagine e
stata avviata nel giugno dello scorso anno dopo la denuncia di una
paziente 25enne che, in conseguenza di due interventi chirurgici, ha
riportato gravi danni soprattutto per quanto concerne la possibilità di
concepimento.
La giovane, secondo quanto emerso dalle indagini, fu sottoposta a due
operazioni eseguite dal medico attualmente indagato in due case di cura
private una delle quali, tra l’altro, non convenzionata in regime di
intra moenia con il Pascale.
Le contestazioni di truffa e falso si riferiscono a una serie di
attività realizzate, secondo l’accusa, per trarre in inganno l’ente
pubblico Pascale e per alterare le prove quando scattò l’inchiesta
della magistratura (l’assegno corrisposto dalla paziente girato a una
terza persona, l’inserimento nel bollettario dell’intra moenia di un
diverso intervento eseguito in day hospital, l’alterazione del nome del
medico sulla cartella clinica).
La giovane donna, secondo i consulenti del pubblico ministero, fu
sottoposta a un’operazione di «conizzazione» giudicata invasiva che
poteva essere evitato non presentando carattere di gravità e di
urgenza. Successivamente il medico le praticò un altro intervento «che
poteva essere evitato», come sottolinea ancora il pm, che cagionò alla
paziente la perforazione dell’utero.
Per i danni subiti la 25enne è dovuta ricorrere poi ad altri interventi
chirurgici presso il Cardarelli. Nei confronti dell’indagato, il pm
Buda ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari e
presto potrebbe chiedere il rinvio a giudizio del professionista.