Napoli, linea dura sugli abbattimenti Ruspe in azione a Barra e ai Ponti Rossi
NAPOLI
(17 marzo) – La Procura di Napoli va avanti con il piano delle
demolizioni. Resta ferma la linea dura: oggi si ricomincia, e le ruspe
entreranno in azione per due volte in città. Il programma – che
coinvolge le squadre del Comune di Napoli, la polizia municipale e
altre forze dell’ordine pronte a intervenire in caso di incidenti –
prevede due interventi: il primo in via Cupa Macedonia, in pieno centro
storico, dove verrà rimossa una veranda costruita abusivamente sulla
terrazza di un edificio; il secondo nella zona orientale, in via Villa
Bisignano – tra Barra e San Giovanni a Teduccio – dove le squadre
entreranno in azione per demolire un intero manufatto realizzato senza
licenza edilizia. Vince la linea della fermezza, dunque, voluta dalla
Procura di Napoli.
Tolleranza zero. Solo pochi giorni fa – il 12 marzo – dalla Prefettura
di Napoli era partito un appello teso a creare un rinvio temporaneo
delle operazioni di demolizione a Napoli e in provincia. Una legittima
richiesta, quella avanzata dal prefetto di Napoli, Alessandro Pansa,
motivata dalla necessità di non tenere impegnato personale delle forze
dell’ordine in un periodo caratterizzato dagli impegni preelettorali.
Motivazioni esplicitate in una missiva inviata dallo stesso Pansa al
procuratore generale presso la Corte di Appello di Napoli, Vincenzo
Galgano.
Una lettera dai toni garbati ma fermi, la sua. Il senso della richiesta
era questo: in vista della imminente tornata elettorale di fine marzo
sarebbe opportuno fermare le ruspe per un periodo, rinviando la ripresa
delle demolizioni ad aprile. La situazione preelettorale in città è –
come sempre accade alla vigilia di un appuntamento elettorale –
caratterizzata da tensioni che sfociano in cortei, sit-in,
manifestazioni di protesta: eventi che richiedono la mobilitazione di
un ingente quantitativo di poliziotti, carabinieri, finanzieri e vigili
urbani. Napoli è scossa da molte tensioni, un braciere ardente che
torna a infuocarsi prima delle elezioni. Di qui la proposta di una
sospensione «pro tempore».
Ad accogliere le richieste del prefetto era stato il Pg. Galgano aveva
prontamente firmato un ordine di servizio indirizzato ai suoi
collaboratori per chiedere di rinviare le demolizioni. Di diverso
avviso l’ufficio inquirente diretto da Giovandomenico Lepore, che ha
delegato l’aggiunto Aldo De Chiara sulla materia delle demolizioni. Da
stamattina, dunque, si ricomincia. E la Procura da giorni ha anche
deciso di vigilare sulla esecuzione dei provvedimenti. Tanto che il
pool Ecologia avevadeciso il piantonamento di alcuni edifici che
dovranno essere abbattuti.
Dalla mattina alla sera restano attivi i servizi di piantonamento,
soprattutto in alcune aree «sensibili», nelle quali cioè è alto il
rischio di nuove occupazioni o di mobilitazioni popolari. Accade per
esempio in via Delle Cave, dove agenti di polizia municipale diretta
dal generale Luigi Sementa sono piazzati a piantonare una struttura di
quattro piani innalzati su 280 metri quadrati.
Un monumento al cemento selvaggio, nella straordinaria road map della
Procura. Quartieri a rischio, zone in cui abusivismo edilizio fa sempre
più spesso il paio con interessi di natura criminale. Sono anche in
corso alcune indagini per verificare se dietro l’abusivismo selvaggio
possa nascondersil’ombra della camorra.