Napoli, manutenzione delle strade Addio Global Service, il Comune fa da sé
NAPOLI
(23 marzo) – Annuisce e le scappa un «certamente» mentre rilegge ad
alta voce le dichiarazioni del suo vice Tino Santangelo: «La Procura –
ha detto il numero due di Palazzo San Giacomo – con l’inchiesta sul
Global service ci ha danneggiati. Se avessimo fatto quell’appalto
Napoli avrebbe avuto un servizio in più». Il sindaco Rosa Russo
Iervolino però non fa passi indietro, non intende rimettere mano a un
vecchio progetto che tanti guai ha procurato al Comune. Quindi il
«Global service» va in soffitta definitivamente nonostante basterebbe
indire per le buche – che ormai non si contano più e la città gruviera
è una realtà – la gara d’appalto per partire. Qual è l’alternativa? Si
tenterà di superare il gap storico di qualità di questo servizio del
Comune con mezzi interni, nessuna esternalizzazione.
Sollecitata sul punto l’ex ministro dell’Interno è chiara: «Siamo a
fine mandato e quindi non è ipotizzabile di assumere provvedimenti che
lascio al prossimo sindaco di Napoli». Un unico appalto con un unico
gestore che avesse sotto controllo la manutenzione stradale quindi non
è più immaginabile. Il sindaco vuole arrivare a fine mandato senza
ulteriori scossoni. Ma non se ne starà con le mani in mano: «Abbiamo 15
milioni di euro della Regione per la manutenzione straordinaria delle
strade, utilizzeremo quelli – ha detto il sindaco – vogliamo anche
istituire una task force per interventi urgenti e di emergenza».
Per una corretta manutenzione delle strade sarebbero necessari venti
milioni all’anno, tanbti quanti ne erano previsti per i nove anni che
sarebbe dovuto durare il «global service», anzi c’era pure qualche cosa
in più per mettere mano alle fogne e ad altre riparazioni. Ma il Comune
ne ha in cassa 15 che termineranno l’anno venturo di questi tempi
quando impazzerà il totosindaco visto che la Iervolino non è più
ricandidabile. Napoli ha 300 chilometri di strade considerate
principali. Quelle strade andrebbero sottoposte a manutenzione
straordinaria ogni dieci anni. In questi dodici mesi si potrà
intervenire sul 10 per cento delle stade, ovvero 30 chilometri.