Napoli, nei seggi 425 autisti Fermo un bus su tre in città
NAPOLI
(26 marzo) – Servizio di trasporto pubblico a singhiozzo nei giorni
delle elezioni: i dipendenti di Anm e Ctp hanno chiesto, in massa, di
partecipare alle elezioni come scrutatori o rappresentanti di lista,
così molti bus resteranno fermi.
L’allarme è stato lanciato dalla stessa Anm che ha chiesto un incontro
con il prefetto dopo aver contato 425 richieste di assenza dal lavoro
per motivi elettorali. «Abbiamo iniziato fin dai primi di marzo una
campagna di sensibilizzazione nei confronti del personale – ha spiegato
il presidente della Anm, Antonio Simeone – ma il numero di richieste da
parte dei dipendenti è stato comunque significativo».
Palazzo San Giacomo fa sentire la sua voce «c’è preoccupazione: nei
giorni delle elezioni ai cittadini deve essere consentito lo
spostamento con i mezzi pubblici». Il Comune ha anche avviato contatti
con il Viminale per chiedere che, in futuro, «venga emanata una
disciplina di carattere generale che garantisca a tutti i pubblici
servizi essenziali il minino di disponibilità di personale necessario
al regolare funzionamento».
Dall’incontro in prefettura è scaturito un appello ai partiti politici
affinché sensibilizzino i propri rappresentanti di lista. Il vertice si
è tenuto ieri pomeriggio nella sede di piazza Plebiscito alla presenza
dei vertici delle società di trasporto pubblico e dei rappresentanti
dei partiti. La presentazione della situazione ha richiesto pochi
minuti: la metà dei dipendenti Ctp, e un terzo di quelli della Anm, ha
presentato richiesta di esenzione dal lavoro per partecipare in qualità
di rappresentanti di lista alle prossime elezioni: questo comporterà,
necessariamente, una riduzione del servizio e delle corse.
L’azienda napoletana di mobilità ha anche presentato una tabella con le
previsioni di cancellazione dei servizi. I giorni «neri» saranno il 27
e il 29 marzo per i quali si prevede una riduzione del servizio che
supera il 30 per cento. Il 28 marzo le percentuali di esercizio saranno
comunque molto basse, intorno al 72%. Dal 30 marzo la situazione
comincerà a svoltare verso la normalità: il martedì post elettorale
vedrà in movimento il 78 per cento dei bus, il mercoledì la percentuale
salirà al 92 per cento mentre dal giorno successivo non dovrebbero
esserci più difficoltà per «motivi elettorali».
Una situazione analoga si presentò già nella scorso mese di giugno in
occasione delle Europee. Anche in quel caso ci fu una drastica
riduzione del trasporto pubblico che scatenò le ire del sindaco e degli
amministratori. In quell’occasione, come in quella attuale, il prefetto
Alessandro Pansa spiegò di non avere possibilità di intervenire con
misure straordinarie perché la partecipazione alle elezioni in qualità
di rappresentante di lista, da parte di un lavoratore, è prevista dalla
legge.
Si parlò, nel giugno del 2009, di scarsa organizzazione da parte delle
aziende di trasporto pubblico. Ed è per questo motivo che oggi è stata
proprio la Anm a chiedere un intervento preventivo alla prefettura. In
previsione della possibile assenza di massa nei giorni delle elezioni,
l’azienda napoletana di mobilità ha anche alzato i livelli di guardia
sulla correttezza formale e temporale delle richieste presentate dai
dipendenti alla direzione del personale: «Controlli seri e rigorosi che
sono determinanti per un fornitore di servizio pubblico -ha precisato
la Anm in un comunicato – ed è proprio un appello al senso di
responsabilità che è stato rivolto ai dipendenti».
L’intervento preventivo ha anche ottenuto qualche risultato. Rispetto
alle europee di giugno, il numero delle richieste è sensibilmente
diminuito. Dai circa seicento del 2009 si è passati ai 425 di
quest’anno. Ma sono numeri comunque troppo alti per poter offrire un
servizio a pieno regime.
Intanto la Anm pensa ai passeggeri: «Abbiamo cercato di limitare i
disagi – spiega il presidente Simeone – comunque il nostro call center
sarà a disposizione dei cittadini per fornire informazioni e
suggerimenti su come spostarsi».