Napoli, nuovo allarme emergenza rifiuti: arresto per chi viene colto in flagrante a depositare immondizia senza autorizzazione
«La città è sporca, come non accadeva da
mesi». A lanciare l’allarme è Daniele Fortini, amministratore delegato
dell’Asìa, l’azienda di igiene ambientale del Comune di Napoli . «Non
solo ingombranti ma rifiuti domestici vengono abbandonati dappertutto –
ammette – Laterizi e materiali di risulta vengono lasciati anche
davanti ai portoni dei palazzi ostruendoli. E dobbiamo approntare
servizi straordinari per rimuoverli».
Per Fortini «si tratta, in parte, di un fatto fisiologico. A settembre,
al ritorno dalle vacanze, è un fenomeno che si verifica in tutte le
città italiane costrette a rimodulare i servizi – spiega – Qui è in
aumento perché abbiamo una bassa meccanizzazione, però abbiamo
acquistato 10 piccole macchine per spazzare. Ma soprattutto si sono
ripresentati gli sversamenti illegali. Eppure è un reato che prevede
l’arresto».
Napoli rischia, dunque, una nuova emergenza rifiuti. Anche perché i
dipendenti dei disciolti consorzi di bacino sciopereranno lunedì contro
una sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato illegittima
l’assunzione di 251 lavoratori. Il fenomeno degli sversamenti
fuorilegge riguarda in particolare le periferie ma si estende un po’ in
tutto il capoluogo partenopeo, dai rioni collinari fino al centro. Ecco
alcuni esempi: in molte viuzze dei Quartieri Spagnoli si vedono
elettrodomestici abbandonati, pneumatici, persino pezzi di tavoli e
armadi.
Accade in vico San Carlo alle Mortelle, a pochi passi dalla voragine
apertasi mercoledì e dalla «Napoli bene». Un’altra strada martoriata
dalle mini-discariche è via Case Puntellate, al Vomero. Lì, proprio
ieri, ignoti hanno depositato indisturbati due vecchi materassi. Cumuli
di spazzatura mista a ingombranti si trovano anche in via Camaldolilli,
nella zona collinare della città, e in diversi punti di Pianura. Per
non parlare dell’area nord, di Materdei e dell’asse viario che collega
il Vomero con Soccavo.
Una situazione che appare esplosiva, nonostante l’approvazione della
legge ad hoc da parte del governo Berlusconi che prevede l’arresto per
chi viene colto in flagrante a depositare immondizia senza
autorizzazione. In queste condizioni ogni sforzo fin qui compiuto
rischia di essere vanificato: è il caso del progetto di costruzione
delle isole ecologiche che, tra mille ritardi e difficoltà, viene
portato avanti a Palazzo San Giacomo, ma anche del numero verde
(800161010) istituito dall’Asìa proprio per la raccolta a domicilio
degli ingombranti.
Un servizio dedicato che permette all’azienda di igiene ambientale
guidata da Pasquale Losa di evadere 6mila richieste al mese con un
incremento di circa il 40% per cento rispetto al 2008. Ciò che manca,
invece, sono i controlli da parte della stessa società mista e delle
forze dell’ordine nei confronti dei troppi trasgressori. Un’altra
tegola, intanto, potrebbe abbattersi sul Comune di Napoli che sta
tentando lo sprint sul fronte della differenziata.
Oggi la raccolta ha raggiunto il 18% ma l’obiettivo da centrare, pena
il commissariamento, è quello del 25% entro la fine dell’anno. Una
sfida che, con un’eventuale riduzione di fondi all’Asìa, rischia di
essere persa. «A ottobre raggiungeremo il 20% e speriamo di avvicinarci
al 25% entro il 31 dicembre – dice Fortini – Quanto ai fondi, nel 2009
avevamo chiesto 170 milioni e tanti ne avremo. È chiaro, però, che per
l’anno prossimo ci aspettiamo un incremento dei contributi da parte
della giunta perché siamo stati costretti ad assumere 350 lavoratori
del consorzio di bacino Napoli 5. Peraltro nel 2010 la soglia di
differenziata da raggiungere sarà del 30%».