Napoli, partono le ronde anti-degrado
Le associazioni di Chiaia sfidano l’amministrazione e partono con le
ronde anti-degrado. Come previsto dal piano, annunciato nei giorni
scorsi dal Mattino, il primo turno delle squadre di volontari è
avvenuto in Villa comunale: la task force, «armata» di cellulari e
fotocamere, ha perlustrato in via sperimentale i viali del parco
pubblico scattando numerose immagini che ne documentano lo stato di
incuria e annotando un elenco di disservizi a cui bisognerà porre
riparo: dalle statue imbrattate ai rifiuti sparsi ovunque fino agli
eterni lavori in corso. Segnalazioni che verranno inserite in un
apposito dossier da consegnare alle istituzioni. Poi il gruppo si è
spostato in piazza dei Martiri, dove si è imbattuto in una scena
eloquente: nell’indifferenza della gente, due clochard avevano steso ad
asciugare i vestiti appena lavati su uno dei quattro famosi leoni.
Persino una coppia di sposi si è messa in posa per il fotografo proprio
accanto agli abiti freschi di bucato. I volontari hanno subito
informato gli amministratori locali e, anche grazie alle segnalazioni
del nostro giornale, in piazza dei Martiri è stato ripristinato il
decoro. Protagonisti dell’iniziativa Sergio Fedele, Ninni De Santis,
Paolo Santanelli, Nino De Nicola e Paolo Monorchio, rispettivamente
responsabili delle associazioni promotrici «Napoli punto a capo»,
«Napoli Liberal», «Chiaia per Napoli», «Nuove botteghe dei Mille» e
«Campania Sanità». Gli stessi che hanno inviato una lettera al prefetto
Alessandro Pansa per chiarire le finalità del progetto che «non prevede
in alcun modo la deroga al principio che assegna all’autorità pubblica
l’esercizio delle competenza in materia di tutela della sicurezza
sancita dall’articolo 18 della Costituzione né l’iscrizione in un
apposito albo tenuto dai Comuni previsto dal recente pacchetto di
sicurezza varato dal ministro Roberto Maroni. I problemi relativi alla
criminalità devono infatti essere affrontati dalle forze dell’ordine».
Nella missiva non mancano le accuse al Comune: «È grave che il sindaco
affermi che la nostra iniziativa è contro legge quando dimostra ogni
giorno di non essere in grado di adempiere ai più elementari compiti di
sorveglianza di beni pubblici». «Vogliamo invogliare i cittadini a una
maggiore partecipazione attiva – prosegue la lettera – e al contempo
rafforzare quel necessario rapporto di collaborazione tra
l’amministrazione e la società civile, qui a Napoli in gravissima
crisi. Siamo convinti che lei, signor prefetto, vorrà condividere il
nostro sforzo quale esempio di partecipazione e impegno civico».
Critiche condivise dalla Cgil: «Le tante denunce dei cittadini e del
nostro sindacato sulle gravissime problematiche che segnano il degrado
della Villa comunale e dei grandi parchi si scontrano con
l’insensibilità istituzionale dell’assessorato all’Ambiente. La
riunione prevista ieri dopo mesi di attesa è stata infatti rinviata, o
meglio nemmeno convocata» ha chiarito Gennaro Martinelli, segretario
provinciale della Cgil-Fp. Nei prossimi giorni le ronde anti-degrado
scenderanno di nuovo in campo con un vero e proprio calendario di aree
da monitorare. Ciò anche grazie al contributo di tante associazioni che
hanno aderito al progetto e sono pronte a fare la loro parte.
Ritrae il capitello di un monumento con al centro un occhio vigile che
rappresenta lo sguardo attento dei cittadini. Inequivocabile il
messaggio: «Onde civiche-Decor…onde», ovvero ronde per il decoro
urbano. In questo modo i volontari anti-degrado saranno immediatamente
riconoscibili dai cittadini. Il piano messo a punto dalle associazioni
promotrici prevede un avvio sperimentale del progetto a Chiaia
attraverso l’impiego di gruppi composti da tre volontari dotati di
cellulari, macchine fotografiche e pettorine. In una seconda fase
(verrà presentata il 5 ottobre all’Istituto di cultura meridionale
presieduto dall’avvocato Gennaro Famiglietti, scatterà a partire dal 20
ottobre e durerà due mesi), invece, verranno raccolte le adesioni di
altri movimenti per potenziare il servizio ed estenderlo ad altri
quartieri. Quattro le grandi aree prescelte dai sensori civici (tre
persone a settimana): Villa comunale, piazza dei Martiri, San Pasquale
e piazza San Luigi. Il primo percorso prevede l’impiego delle
«sentinelle» civiche da via Caracciolo a piazza IV Giornate fino a
piazza Vittoria; il secondo va da via Calabritto a piazza del
Plebiscito passando per via Chiaia e piazza Carolina. Il terzo
comprende via Carducci e piazza Amedeo mentre l’ultimo fa tappa al
Virgiliano, via Posillipo, via Manzoni e via Orazio. Nel corso dei
sopralluoghi i volontari produrranno un dossier contenente segnalazioni
documentate di episodi di degrado urbano. I report saranno elaborati e
pubblicati su un sito ad hoc e trasmessi agli uffici degli enti
competenti e ai media interessati. Le rilevazioni periodiche
consentiranno di verificare la risoluzione dei problemi segnalati e
misurare, al tempo stesso, l’efficacia degli interventi degli
amministratori.