Napoli, pieni i frigoriferi delle Asl Flop vaccini, inutilizzate 920mila dosi
Asl sono stracolmi, le dosi anti-H1N1 sono custodite con cura, i
medicinali costano circa 7 euro l’uno. Continuano ad aumentare le
scorte, a giorni è atteso l’arrivo del furgone della Croce Rossa: altri
250mila farmaci sono destinati alla Campania, è l’ottava consegna, ma i
vaccini contro l’influenza A non li vuole più nessuno.
È crollato il numero di persone che li richiedono, i centri vaccinali a
tratti sono deserti. «C’è di certo che una parte dei farmaci saranno
buttati»: non nasconde questo risvolto della vicenda Donato Greco,
consulente dell’assessorato alla Sanità inviato dal ministero della
Salute per seguire da vicino la fase più acuta della pandemia nella
regione più colpita dal virus.
Un flop, la campagna vaccinale, ma anche uno spreco senza precedenti.
Così si riassume l’esito della prima fase della prevenzione in
Campania. L’ultimo rapporto sull’influenza pandemica porta alla ribalta
il caso: «La vaccinazione è iniziata in Campania nella terza settimana
di ottobre: al 29 novembre sono state vaccinate meno di 54 mila
persone, e il trend è in grave diminuzione nelle ultime settimane».
Tra due giorni, il 18 dicembre, è in programma l’ultima consegna delle
partite 2009 affidata alla Croce Rossa; a coordinare le operazioni è
Arrigo Angeloni. In Campania è prevista la distribuzione di altri
255.630 farmaci che vanno ad aggiungersi alle scorte già consegnate in
precedenza, per un totale di 977.346 dosi disponibili. Ed ecco il
paradosso: soltanto 53.558 dosi sono state utilizzate al 6 dicembre.
A Napoli e nell’hinterland il numero dei pazienti che chiedono il
farmaco, infatti, è in caduta libera: 5473 persone dal 4 al 15
novembre, la settimana di maggiore affluenza; appena 2010 dal 30
novembre al 6 dicembre. Ciò significa che oltre il 90 per cento dei
farmaci disponibili sono, al momento, inutilizzati. E al Cotugno,
l’ospedale che riceve le dosi acquistate dal ministero per poi
smistarle alle Asl, si pone un problema pratico.
Dove sistemare tutte queste scorte? «In giornata è fissata una
riunione», dice il direttore sanitario Antonio Giordano. «Non è stata
presa ancora alcuna decisione operativa – chiarisce – Esamineremo la
situazione, solo se c’è ancora spazio potremo accettare la prossima
consegna». Tuttavia, ribadisce il manager, «è un errore non aderire
alla campagna di prevenzione: con questi comportamenti l’anno prossimo
si ripresenterà l’emergenza e avremo il problema di dover riacquistare
i vaccini visto che quelli disponibili, nel frattempo, saranno scaduti».
Da due settimane, però, l’influenza fa meno paura: l’incidenza del
contagio nella regione è passata da 18 casi a 3,2 casi per mille
abitanti registrati nella scorsa settimana. «Adesso che l’influenza
pandemica si è manifestata in tutta la sua “ordinarietà”, le nostre
perplessità circa la necessità di vaccinare ad ampio raggio la
popolazione con tutte le categorie a rischio mediante un vaccino
preparato in fretta e con adiuvanti alquanto discutibili si sono
rivelate fondate», fa osservare in una nota Saverio Annunziata, del
Sindacato medici italiani.