Napoli, presa banda di falsi carabinieri specializzata nei furti in appartamenti
NAPOLI
In manette un vero maresciallo. Il carabiniere in questione era
I componenti della banda indossavano la divisa da carabiniere e con
La tecnica dei finti carabinieri. La scusa ufficiale era quella
Gioielliere rapinato. Hanno fatto così con un gioielliere di
La banda agiva da anni soprattutto a Napoli. Agivano molto
Gli arrestati. Ad essere arrestato Pasquale Di Palma, colui che
(8 maggio) – Una banda di finti carabinieri, specializzata in furti di
appartamenti è stata sgominata a Napoli dagli agenti della Squadra
mobile. Tre le persone arrestate, tra di loro anche un maresciallo dei
carabinieri già sospeso dal servizio.
stato già arrestato in una precedente operazione della polizia, nel
2008, insieme ad altre 28 persone con le quali aveva costituito
un’associazione dedita a furti e rapine, ai danni di istituti di
credito, realizzati con la tecnica del «buco».
questo escamotage si facevano aprire la porta da cittadini che, in
buona fede, li facevano entrare nelle loro ville o appartamenti. Ma una
volta dentro, non esitavano a fare razzia di oggetti di valore. Tra i
colpi messi a segno dai falsi carabinieri, la rapina a casa di un
gioielliere.
di effettuare una perquisizione. Del resto, a dirlo, era una persona
che indossava la divisa di un carabiniere. Facile, dunque, convincere
la vittima a consentire l’ingresso in casa. È così che agivano i falsi
carabinieri arrestati oggi a Napoli: tre persone, mentre si cerca un
quarto complice. Simulavano, in tutto e per tutto, un blitz delle forze
dell’ordine.
Napoli residente nel quartiere Arenella. Hanno bussato al suo citofono
lo scorso 30 aprile alle 5.45 del mattino: «carabinieri», hanno detto.
Poi, in tre si sono presentanti davanti alla suo ingresso: uno di loro
era vestito da carabiniere, gli altri in borghese. Hanno esibito un
foglio di carta con l’intestazione «carabinieri» e hanno detto al
gioielliere che dovevano eseguire una perquisizione della sua
abitazione senza spiegarne, però, il motivo. Il gioielliere,
preoccupato per la moglie incinta e il figlio di quattro anni che
dormivano in casa, ha fatto entrare i presunti militari senza alcuna
esitazione, notando, però, che quelli in borghese avevano le mani
coperte da guanti in lattice. È solo al termine della perquisizione,
che la vittima si è accorta che da un comodino della camera da letto,
dove aveva rovistato il presunto militare in divisa, erano spariti un
orologio Rolex modello Yacht Master del valore di 5800 euro, una coppia
di gemelli in oro giallo e brillanti del valore di 3000 euro, due
collane in oro del valore di 4000 euro ciascuna e tre anelli in oro
giallo con rubini di circa 3000 euro ognuno.
probabilmente da anni, mettevano a segno furti in casa ma c’è il
sospetto che si siano resi artefici anche di rapine e, quindi, di uso
della violenza. Secondo gli investigatori c’è tutto questo dietro
l’attività della banda. Secondo quanto al momento ricostruito dalla
Sezione antirapina, diretta da Massimo Sacco, della Squadra mobile, i
«colpI» della banda si sarebbero concentrati a Napoli, ma anche
nell’area Nord della città fino alla provincia. Agivano in maniera
disinvolta, proprio come chi fa parte in tutto e per tutto delle forze
dell’ordine.
si travestiva da carabiniere e a casa del quale sono state trovate tre
tessere contraffatte della Guardia di Finanza ruolo marescialli, la
riproduzione della placca dei carabinieri e una pistola giocattolo
modello 92 FS. In manette anche Leonardo Sportiello e Francesco
Cangiano, quest’ultimo maresciallo dei carabinieri sospeso dal servizio
e già arrestato dalla sezione antirapina il 16 aprile 2008.