Napoli, primo scontro su Bagnoli Marone: Caldoro vuole revocare i fondi
NAPOLI
«Apprendo dalle agenzie di stampa – afferma il consigliere regionale
«Evidentemente la preoccupazione del presidente di BagnoliFutura nasce
«Il Governatore Stefano Caldoro ha il diritto dovere di comprendere
«Trovo davvero curiose le affermazioni di Riccardo Marone in merito ai
«Bagnoli Futura – aggiunge – è l’attore principale dei ritardi sia
Secondo l’assessore regionale «l’ex giunta Bassolino, infatti, ha
(26 maggio) – «La nuova Giunta regionale vorrebbe revocare i
finanziamenti per Bagnoli». Lo afferma il neopresidente di
Bagnolifutura, Riccardo Marone, in un comunicato diffuso poco fa. «Non
ho avvisaglie che si vogliano togliere soldi per Bagnoli. Se dovesse
succedere protesteranno tutti i consiglieri comunali e non solo Rosetta
Iervolino». Lo ha detto il sindaco di Napoli, rispondendo stamane ai
giornalisti.
Pdl Pietro Diodato – che Riccardo Marone, neo presidente di
BagnoliFutura, già Sindaco di Napoli ed ex deputato dei DS – sarebbe
preoccupato da una ipotetica revoca dei finanziamenti per Bagnoli
disposta dal Presidente della Regione Campania».
dalla constatazione del disastro finanziario lasciato in eredità dal
suo sodale Bassolino alla Giunta Caldoro. Al momento non esiste alcuna
disposizione ufficiale in tal senso – ha continuato Diodato – ma se il
neo Presidente decidesse di bloccare i fondi destinati a Bagnoli non ci
sarebbe nulla di scandaloso». «La riqualificazione di Bagnoli, grazie
all’impegno profuso dalla Sinistra – della quale Marone è un autorevole
esponente – invece di rappresentare una concreta opportunità per il
recupero ambientale, per l’occupazione e lo sviluppo sociale, rischia
concretamente di rendere più pesante il già fallimentare bilancio della
Regione Campania targata Bassolino», accusa Diodato. «Ben venga quindi
la irrinunciabile verifica dell’utilizzo delle pubbliche risorse
destinate alla valorizzazione dell’area occidentale di Napoli. Marone –
ha concluso Diodato – non può ignorare che la BagnoliFutura per i
ritardi biblici accumulati nelle opere di riqualificazione e per la
fumosità del progetto complessivo è stata oggetto degli strali di ben
due Presidenti della Repubblica ed uno del Consiglio: Ciampi rimarcò
ritardi, ritardi, ritardi; Prodi trovò scandaloso consumare tanti anni
per bonificare le aree dimesse; Napolitano, infine, sottolineò che
Bagnoli è uno dei problemi penosamente irrisolti, mentre recentemente
la Corte dei Conti ha rilevato errori, ritardi e costi inammissibili».
perchè la bonifica dopo anni ed un fiume di pubblico danaro speso è ben
lungi dall’essere completata come sta, drammaticamente, a dimostrare la
colmata dei veleni ancora in bella mostra; se i fondi europei assegnati
a BagnoliFutura siano stati correttamente e proficuamente utilizzati;
la reale ricaduta in termini di occupazione, sviluppo e tutela
ambientale che le opere di recupero funzionale dell’ex area industriale
di Bagnoli avrà sul comprensorio flegreo e, più vastamente, sull’intera
città di Napoli», conclude Diodato.
finanziamenti per lo sviluppo di Bagnoli. Fino ad oggi sono stati
impiegati centinaia e centinaia di miliardi di vecchie lire e la
cattiva gestione di queste risorse pubbliche è di tutta evidenza. La
questione vera, dunque, non è se si stanziano o meno altri fondi
pubblici, ma ovviamente come vengono utilizzati. Per questo motivo il
nuovo governo della Regione deve necessariamente verificare come sono
state utilizzate e quali risultati hanno determinato le risorse
pubbliche finora impegnate e stanziate. Fino ad oggi la qualità della
spesa e degli interventi per Bagnoli è stata pessima». Lo dice Marcello
Taglialatela, assessore regionale all’Urbanistica, replicando a
Riccardo Marone presidente di Bagnoli Futura.
nella riqualificazione che nella valorizzazione dell’ex area Italsider.
Bagnoli, è sotto gli occhi di tutti, è lo specchio fedele del
fallimento urbanistico e di programmazione degli enti locali del nostro
territorio. Fallimento figlio dell’incapacità amministrazione e di
programmazione del Comune di Napoli come della Regione Campania. Ed in
questo contesto proprio Marone è tra gli artefici più importanti del
fallimento, essendo stato nel tempo vicesindaco, sindaco ed infine
assessore regionale. Di che parla Marone? Cosa vuole contestare? La
nuova amministrazione regionale – evidenzia Taglialatela – vuole
piuttosto verificare con attenzione e scrupolo quanto fatto dai
predecessori, un lavoro questo più che complicato: in particolare
vogliamo comprendere motivi ed obiettivi di due delibere dell’esecutivo
di centrosinistra».
varato nei mesi scorsi la delibera n. 1704 del 13 novembre 2009 e la
delibera n. 25 del 22 gennaio 2010, nelle quali si fa riferimento ai
finanziamenti per l’area di Coroglio. Stranamente, però, mentre nella
prima delibera, predisposta dall’area 13 (Turismo e Beni culturali) si
stanziano 20milioni di euro (pag. 6 della delibera) in relazione ai
servizi turistici per Bagnoli, con la seconda delibera, proposta chissà
perchè dall’area 12 (Sviluppo economico), lo stanziamento arriva a
28.972.474,06 euro (pagina 3 della delibera) senza che venga data una
spiegazione di questo considerevole aumento. Guarda caso pochi mesi
dopo questa seconda delibera proprio Marone, ex assessore regionale,
diviene presidente di Bagnoli Futura. Questi atti – conclude
Taglialatela – hanno tutta l’aria di essere un regalo ai nuovi vertici
della società di trasformazione urbana. È bene, quindi, verificare ed
anche approfonditamente».