Napoli, rom ucciso per sbaglio a Montesanto tra l’indifferenza (o paura) della gente
«Quelle immagini, che stanno già facendo
il giro del mondo, non rispecchiano né rappresentano la vera Napoli e
la sua umanità, la città che più profondamente conosciamo e amiamo».
Il cardinale Crescenzio Sepe in campo per difendere la città. Il
presule respinge le accuse a Napoli di indifferenza per non aver
soccorso Petru, il giovane musicista romeno ucciso per sbaglio dai killer a Montesanto.
«Non si può parlare – chiarisce l’arcivescovo – di una città disumana
partendo solo dal comportamento di alcune persone, forse più impaurite
che insensibili».
Intanto, ai microfoni di Studio Aperto (Video),
dalla Moldavia dove si è rifugiata, parla Mirela Birlandeandu, la
compagna di Petru: «A Napoli non ci torno. Ho visto chi ha ucciso mio
marito. Se torno in Italia rischio che la mafia uccida anche me».