Napoli: rosolia scambiata per scarlattina Bimba con problemi di vista, udito, cuore
NAPOLI
La donna non soffriva di scarlattina, ma della ben più temibile
«Dunque, per via dell’abbaglio sulle macchie preso prima dal medico di
A pochi giorni dalla diagnosi di scarlattina, la giovane napoletana si
La gravidanza proseguì senza particolari controlli e il parto avvenne
Così si scopre anche una cataratta bilaterale, «compromissioni tutte
Tutto per colpa di una malattia infettiva ancora oggi sottovalutata: la rosolia.
(9 aprile) – «Quelle macchie sono della scarlattina, non ti
preoccupare. Anche se fossi incinta non ci sarebbero problemi».
Comincia così, con una diagnosi errata, la storia della giovane mamma
napoletana della piccola Francesca, una bimba di circa 2 anni nata con
problemi di udito, danni agli occhi e operata a pochi mesi di vita per
un soffio al cuore. Tutto causato da rosolia congenita. A raccontare la
vicenda è stata la madre 31enne, commossa, intervenuta oggi a Napoli al
III Congresso nazionale su vaccini e vaccinazioni.
rosolia, «una malattia infettiva benigna per i bambini, che per gli
adulti si trasforma in un boomerang. Spesso l’infezione è sub-clinica,
e dunque chi è infetto non se ne accorge e trasmette il patogeno per
via aerea, con gravi danni per l’embrione», spiega Wilma Buffolano del
Dipartimento di pediatria dell’Università Federico II di Napoli, che
oggi segue la piccola Francesca.
famiglia, poi dal ginecologo – prosegue la Buffolano – oggi questi
giovani genitori passano le giornate tra visite e riabilitazioni».
accorse infatti di essere in gravidanza. «Il ginecologo mi confermò che
non ci sarebbero stati problemi – dice – anche dopo che scoprimmo che
si trattava di due gemelli. Dopo tre mesi persi un bimbo, ma il dottore
disse che era normale, che poteva succedere».
in un ospedale campano. Qui sottoposero la piccola a test di routine, e
scoprirono problemi uditivi che furono però comunicati alla famiglia a
distanza di mesi dalla nascita. «Nel frattempo la bimba aveva un
problema al cuore ed è stata operata – prosegue la mamma – Ora il suo
cuoricino funziona bene, ma tornati a casa ci accorgiamo di alcune
macchioline agli occhi. Dalla cardiochirurgia ci dicono che loro non si
occupano di questo e che era necessaria una visita in un altro centro».
legate alla rosolia congenita», interviene la Buffolano. Insomma, tra
diagnosi errate e «una situazione in cui oggi chi opera in una
cardiochirurgia non guarda gli occhi del suo paziente, sono passati
mesi preziosi – sintetizza il medico – Oggi la bimba non sente, dovrà
mettere una protesi, non sappiamo ancora quale tipo di problemi visivi
potrà avere e i genitori passano la giornata tra centro neuromotorio,
logopedia, visite ed esami».