Napoli, stop a scioglimento Consiglio Benincasa: non firmo, parlo con Cesa
Giacomo dopo la decisione del prefetto Andrea De Martino di bloccare l’iter
dello scioglimento del Consiglio per vizi di forma negli atti di dimissioni.
Intanto il centrodestra pensa alle prossime mosse: l’idea è di presentarsi tutti
alla segreteria generale del Comune ma non è ancora chiaro quali siano le
intenzioni.
Vizio di forma. Dei 31 sottoscrittori la firma di Fabio Benincasa, in
quota Udc, è quella che sarebbe stata apposta in violazione dell’articolo ex 38
del Testo Unico Decreto legislativo 67/2009. Altre quattro (di Enrico Luzzi,
Stanislao Lanzotti che sta tornando da Londra, Francesco Vitobello e Gennaro
Carbone) sono state presentate “sub condicio”, a condizione cioè che ci fossero
le 31 firme per essere valide.
Fermato il trasloco. Eppure a
Palazzo San Giacomo era tutto pronto per andare via. Secondo indiscrezioni anche
la Iervolino aveva già preparato l’occorrente per il trasloco. L’assessore al
Bilancio Michele Saggese, arrivando al Comune, ha sottolineato di aver preparato
tutto ieri. «Meno male che non avevo portato via nulla», dice con una battuta
prima di entrare a Palazzo San Giacomo.
Udc ago della bilancia. I
trenta consiglieri comunali dell’opposizione di centrodestra a Palazzo San
Giacomo si sono riuniti presso la sede del Pdl a Palazzo Verdi per discutere il
da farsi. Mancava il 31esimo consigliere, Fabio Benincasa dell’Udc, la cui firma
è necessaria per arrivare allo scioglimento. Ma proprio da questo partito
sarebbe arrivato il veto a percorrere la strada dello scioglimento anticipato
del consiglio comunale. «L’Udc si sta assumendo delle gravissime responsabilità,
noi aspettiamo fiduciosi che anche Benincasa, come aveva fatto in un primo
momento si unisca a noi – spiega Andrea Santoro, consigliere comunale del Pdl –
domani a Napoli arriva il segretario Cesa e si spera che la riserva venga
sciolta e si decida per lo scioglimento del Consiglio comunale per mandare
finalmente a casa Rosa Iervolino».
«Aspetto l’arrivo di Cesa». Al
momento non rimetterà la sua firma per dimettersi: «Non farò nulla, aspetto che
arrivi Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, per discutere della
questione». A parlare è Fabio Benincasa, la cui firma per le dimissioni – a
causa di un errore in materia di delega al notaio – avrebbe violato l’ex
articolo 38 del Testo Unico, decreto legislativo 67/2000, portando così al
blocco dell’iter per lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale di
Napoli. Cesa, annuncia Benincasa, sarà domani in città anche per la questione
candidati in vista delle prossime comunali.
«Udc avrà suo candidato».
«Noi avremo un nostro candidato – ha sottolineato Benincasa – e Cesa verrà a
ribadirlo». L’esponente dell’Udc replica anche alle parole del sindaco Rosa
Iervolino Russo che aveva chiesto alla magistratura di «mettere il naso» per
verificare se ci fosse stata una compravendita di consiglieri. «Sono frasi che
potrebbero essere pericolose – ha precisato Benincasa – perchè potrebbero
utilizzate anche da qualcun altro per chiedere di indagare, in termini di
diffamazione». Il consigliere ha infine ribadito la questione delle presunte
raccomandazioni per la sorella delle quali ieri il sindaco ha parlato durante la
conferenza stampa a Palazzo San Giacomo. «Ho già detto che ero stato io a
chiederglielo, ma siccome lei ogni tanto tira fuori che ha carte e lettere lo
ribadisco ancor una volta: era in scadenza il collegio sindacale del Teatro
Mercadante, la cui nomina spetta alla Regione. Io ho chiesto al sindaco di farsi
portavoce presso la Regione affinchè fosse inserita mia sorella, che ora ne fa
parte e percepisce per tre anni 7 mila euro lordi», conclude
Benincasa.
Lanzotti rientra dall’estero. «Sono rientrato stamane
dall’estero, per poche ore, per sanare l’impasse di forma nella presentazione
delle mie dimissioni da consigliere di Napoli, contestualmente ad altri 30
colleghi, a testimonianza del mio impegno assoluto di liberare Napoli da questa
giunta nefanda». Così il consigliere del Pdl al Comune di Napoli, Stanislao
Lanzotti. «Reputo, tuttavia, imbarazzante l’attaccamento alla poltrona da parte
della maggioranza, pur non essendo più maggioranza nè tra i cittadini nè
nell’aula consiliare. Appellarsi, tralasciando il dato politico, ad un vizio di
forma è l’ultimo tentativo stucchevole e puerile – aggiunge – di deformazione
della realtà perpetrato con pervicacia in questi ultimi 10 anni dal sindaco di
Napoli». «Auspico che al più presto la nuova amministrazione di centrodestra
risollevi la città dal baratro», ha così concluso Lanzotti.
Stop alla
surroga. Sembra, invece, che non si procederà a surroga dei consiglieri
dimissionari. È quanto fa sapere il presidente del Consiglio comunale di Napoli
Leonardo Impegno, dopo aver analizzato le carte. Ha spiegato che «tutte le firme
hanno vizio di forma e di conseguenza sono inefficaci». Resta da calendarizzare
la mozione di sfiducia che il centrodestra ha presentato in Consiglio comunale
dello scorso mercoledì. Impegno ha anche fatto sapere che convocherà una
conferenza dei capigruppo all’inizio della prossima settimana per decidere
quando convocare il Consiglio.
Lamura: stiamo raccogliendo di nuovo
le firme. «Stiamo raccogliendo di nuovo le firme necessarie per determinare
lo scioglimento del Consiglio comunale». Lo ha detto Carlo Lamura, capogruppo
Pdl del Consiglio comunale di Napoli. «Benincasa si è preso 24 ore di tempo,
aspetta che arrivi Cesa per parlarne con lui – ha affermato – Intanto noi
raccogliamo le firme, secondo le disposizioni del Testo Unico». «Non avevano
considerato l’articolo 38 – ha poi sottolineato – ma questa è lana caprina,
resta il dato politico che 31 consiglieri si sono comunque dimessi». Nei giorni
scorsi, ha poi ricordato, «ho fatto appello a tutti perchè malumori si erano
registrati anche nel centrosinistra, ma continuiamo a parlare con chi ha già
firmato. Anche Giudice e Malvano sono d’accordo a rifirmare». Lamura ha inoltre
fatto sapere che sono alla ricerca di un nuovo notaio perchè «lo studio di
Bellecca è al Centro direzionale, ne cerchiamo uno più vicino». «Il presidente
Impegno mi ha telefonato per chiedermi della seduta solenne del Consiglio
prevista per domani sulla sicurezza sui luoghi di lavoro – ha concluso Lamura –
È una questione serissima che non va sottovalutata, ma la situazione politica
ora è un po’ particolare. Credo sarebbe meglio discuterne in altri modi, magari
con una conferenza stampa».
Alleanza per Napoli con te: dimissioni
restano. Il gruppo consiliare Alleanza per Napoli con te, formato da Erasmo
Caccavale, Stefano Palomba, Raffaele Scala, riafferma, in una nota, «l’azione
politica intrapresa con i cugini del Pdl per liberare la città da una classe
politica inadeguata». «Nonostante i vizi procedurali rilevati dal prefetto,
l’atto politico rimane. Alleanza per Napoli Con Te resta fermamente convinta –
si sottolinea in una nota – della volontà di liberare questa città da una classe
dirigente di basso profilo. Ci appelliamo al buon senso del sindaco per una
azione di responsabilità e di dignità verso la città di Napoli ed i suoi
cittadini senza appellarsi a vizi di forma. La cittadinanza tutta è stanca di
programmi non attuati».
Segreteria generale: ecco perché no
surroga. «Alla stregua dell’esito della verifica» che si è svolta in
Prefettura, la segreteria generale del Comune di Napoli «è dell’avviso che non
si sia verificata l’ipotesi delle dimissioni» perchè anche le restanti «sono
espresse in forma condizionata e dunque non valide». È quanto si legge nella
comunicazione della Segreteria generale del Comune di Napoli, protocollata oggi
e firmata dal segretario generale Gaetano Virtuoso e dal vice Vincenzo Mossetti
e con la quale si spiega il perchè non si procederà alla surroga. «Anche per
queste 26 dimissioni, a seguito della nullità delle dimissioni del consigliere
Fabio Benicasa e dell’inefficacia delle altre quattro» – Lanzotti, Lucci,
Vitobello e Varbone che avevano condizionato la validità delle loro dimissioni
al raggiungimento dei 31, ndr – si legge nella nota, «non si è di fatto
verificata la circostanza cui si condizionava l’efficacia delle stesse».