Napoli. Stop pesca telline, i pescatori protestano
E’ arrivato il 1° giugno e, come la Commissione Europea aveva annunciato il mese scorso , è stato varato il provvedimento che vieta la pesca di telline, vongole e cannolicchi. Addio alla pasta con i frutti di mare ed alla frittura di paranza. Ma i napoletani non ci stanno. Questa mattina i pescatori dei pescherecci delle marinerie di Napoli hanno dato luogo ad una protesta. Sono partiti da Mergellina a sirene spiegate per far sentire il loro disaccordo. Sotto accusa le nuove norme Ue che dettano regolamentazioni sulla pesca: uso di reti con maglie più larghe per evitare di catturare il novellame, distanza minima a non meno di 1.500 metri dalla costa e, per la pesca di vongole e telline, distanza minima a non meno di trecento metri.
“La nuova normativa – commenta l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori.it – costituisce un duro colpo per l’economia campana che da sempre si è basata sulla pesca dei molluschi mettendo in crisi uno dei pochi settori che riusciva ancora ad andare avanti dignitosamente. Le nuove misure prese dalla Commissione Europea renderanno in pratica inattuabile la pesca di telline e cannolicchi ma, ad ogni modo, non serviranno per difendere le nostre risorse ittiche dalla pesca illegale. E non serviranno nemmeno per la tutela del nostro patrimonio faunistico già minacciato dall’inquinamento dei litorali che ha messo ko molte spiagge campane. In questo modo – afferma Pisani – viene tolta alla Campania un punto di forza sia per quanto riguarda l’economia ed il commercio locale che sicuramente ne risentiranno sia per la tradizione culinaria regionale che si è vista eliminare una delle caratteristiche distintive per cui è conosciuta a livello mondiale”.