Napoli, Suk Garibaldi: turisti costretti a lasciare gli alberghi tra droga, prostituzione e omicidi
«Direttore,
suo albergo c’erano due immigrati ubriachi che cercavano di
accoltellarsi. Io e la mia famiglia siamo terrorizzati. Lasciamo la
camera. Non pagherò per i prossimi giorni che avevo prenotato».
Delfino Pagano, direttore dell’hotel Santangelo allarga le braccia e
alza bandiera bianca: «La pubblichi, la pubblichi questa lettera, anzi
le pubblichi tutte. Ho conservato tutte le proteste, gliele regalo. Non
possiamo più combattere questa battaglia da soli. Siamo in ginocchio,
nessuno pensa a riqualificare questa piazza che accoglie i turisti con
le risse e i coltelli…».
Il suk di piazza Garibaldi prosegue la sua vita senza interruzioni né
interventi. Abusivi, prostituzione, truffatori. È una terra di nessuno
dove chiunque fa quel che gli pare, sapendo che resterà impunito. Oggi
proprio all’hotel Santangelo ci sarà un incontro sul tema, convocato da
Confazienda Turismo.
Illegalità piccola e grande, dai fumi dei ristoranti sparati
direttamente dentro case e alberghi, alle megarisse da trenta persone
che si affrontano e poi scappano lasciando sangue e feriti per terra.
Due settimane fa un «paccottista» fu affrontato da un concorrente,
venne scagliato sulle scale di un albergo e si spaccò la testa. Prima
di 118 e carabinieri arrivarono gli amici che lo portarono via. Per
cancellare il sangue dalle scale dell’hotel furono necessari dieci
secchi d’acqua.
Di fronte a questi eventi il turismo scappa. Dall’inizio dell’anno gli
alberghi di piazza Garibaldi hanno perduto migliaia di clienti. Per
evitare il crac hanno abbassato i prezzi: in totale hanno perduto
cinque milioni. Il fatturato medio delle strutture ricettive della
città è scivolato a un preoccupante -20%, il dato isolato degli
alberghi di piazza Garibaldi segnala un drammatico -30%.
Basterebbero i numeri a lanciare l’allarme. E invece non se ne accorge
nessuno. Così intorno a Mario Grilli, patron dell’hotel Ramada, si è
creato un comitato, presideuto da Pasquale Gentile. Albergatori e
commercianti di piazza Garibaldi chiedono ascolto e pretendono risposte.
Alla vigilia dell’estate avevano annunciato una richiesta clamorosa al
prefetto: «Vogliamo un’altra operazione Alto Impatto, dedicata solo
alla nostra piazza». Quella richiesta non è più partita, sostituita da
tentativi di mediazione con gli assessori e le amministrazioni locali.
Ma tra una settimana ci sarà l’incontro definitivo e la parte
produttiva di piazza Garibaldi scenderà in campo: forse ci sarà una
manifestazione, sicuramente ci sarà la richiesta di un intervento
immediato.
«Malavita, prostituzione, cantieri, truffatori: chi governa la città
deve solo dirci da dove intende partire e quale piano pensa di mettere
in atto. Noi vigileremo e ci faremo sentire. Non possiamo più stare a
guardare mentre il nostro futuro viene distrutto senza che nessuno
intervenga».