NAPOLI TARTASSATA – NUOVI RECORD NEGATIVI PER IL CAPOLUOGO PARTENOPEO
Openbilanci.it, società specializzata a verificare costantemente l’andamento della cosa pubblica in rapporto ai servizi offerti dalla pubblica amministrazione ai cittadini, ha da poco pubblicato il report sul peso delle tasse comunali nelle città italiane. Dal documento risulta che ogni napoletano contribuisce con ben
125 euro l’anno a mantenere il sindaco ed il suo staff. Cifra che è più di tre volte superiore a quella della
seconda città italiane in graduatoria.
Un risultato drammatico, considerate le condizioni di vita e di povertà dei napoletani. Ma ad esso si aggiunge l’analisi condotta dalla Cgia di
Mestre che riguarda il peso delle imposte locali sui contribuenti. Nei tre profili di
imponibile prescelti (25, 50 e 90 mila annui) il capoluogo campano ha il poco
invidiabile primato del prelievo tributario più elevato sia per il reddito più
basso sia per quello più alto, mentre nella categoria intermedia viene superato
solo di poco da Bologna e Genova.
Uno stipendio da 25mila euro lordi guadagnato
da un capofamiglia con coniuge e figlio a carico – documenta ancora la Cgia – paga su tutto il territorio
nazionale 2.298 euro di contributi previdenziali e 2.900 euro di Irpef, ma il
peso dei quattro tributi locali, due direttamente commisurati al reddito
(le addizionali regionale e comunale) e due invece legati alle caratteristiche
dell’abitazione (Tasi e Tari) varia molto da città a città. E considerando i
capoluoghi regionali, a Napoli il costo delle 4 tasse comunali è complessivamente
di 1.265 euro, mentre per esempio ad Aosta se ne pagano 600 in meno.