Napoli, vendita delle case comunali Diecimila inquilini pronti all’acquisto
NAPOLI
(10 gennaio) – Il Comune cambia marcia sul piano di dismissione delle
case Erp (Edilizia pubblica residenziale): rinegozia con il gestore del
patrimonio – la Romeo – al ribasso la percentuale sull’assistenza alla
vendita e scopre, sempre grazie alla Romeo, che la propensione
all’acquisto è praticamente raddoppiata. Un affare da 300 milioni che
potrebbe risanare le casse del Comune e far diventare proprietarie
diecimila famiglie. Procediamo con ordine: le case sul mercato sono
13mila, si tratta di tutte le case popolari che si trovano in tutti i
quartieri della città. Il primo lancio delle vendite aveva dimostrato
una propensione all’acquisto di meno del 50 per cento di chi risiede in
quegli immobili. Siamo nel 2007. La Romeo ha rifatto lo studio e ha
scoperto che la propensione è arrivata all’80 per cento. Vale a dire
che 8 case su 10 verranno acquistate da chi le occupa rispetto alle 4
su 10 della precedente stima. Come è stato effettuato lo studio?
Spedendo la lettera a domicilio e chiedendo la disponibilità
all’acquisto.
Mediamente ogni casa vale 50mila euro, un terzo del valore di mercato.
Inoltre il Comune ha stipulato accordi con numerose banche, così i
mutui saranno molto agevolati. Quanto al nuovo accordo con la Romeo le
cose stanno così: nel 2007 al gestore fu accordato un forfait del 2,41
per cento sul valore complessivo del patrimonio che è di 400 milioni.
Con solo 4000 famiglie che manifestarono l’interesse ad acquistare. Poi
è arrivato il nuovo assessore Marcello D’Aponte che ha chiesto alla
Romeo lo studio che ha rivelato cifre ben diverse.
Così il gestore dal 2,41 per cento forfettizzato è passato al 2 per
cento per la vendita dei primi 4500 immobili; all’1,75 per i secondi
4500 e a 1,50 per il residuo. «È un accordo – racconta D’Aponte – che
consentirà di vendere circa 10mila immobili e ad altrettante famiglie
di diventare titolari della propria abitazione». La Romeo dal canto suo
si rimette in gioco perché la cifra complessiva che aveva immaginato di
incassare non muta in quanto a fronte di una riduzione della
percentuale ci saranno più case in vendita, così l’equilibrio dei conti
è garantito lo stesso: «L’accordo – continua l’assessore – è importante
perché migliorativo per l’amministrazione. Abbiamo riscontrato la
disponibilità del gestore e ne siamo contenti anche per la Romeo sarà
l’occasione per riconquistare più fiducia dopo i fatti del Global
service». C’è un altro aspetto secondo D’Aponte da sottolineare.
«La vendita delle 10mila case libererà molte risorse. Per la
manutenzione delle case Erp il Comune spende 16 milioni l’anno. Soldi
che potranno essere investiti sempre per la casa ma per la manutenzione
di immobili che producono anche reddito. Con la dismissione ci sfiliamo
del tutto dalla questione della manutenzione». Vale la pena ricordare
che comunque chi non è intenzionato ad acquistare la casa resta
nell’immobile, nessuno sfratto coatto.
La zona orientale con il 74 per cento dei no nei quartieri di Barra,
Ponticelli e San Giovanni, si è rivelata quella meno propensa
all’acquisto della casa. Molto bene a Bagnoli: le richieste sfiorano il
93 per cento.