In
Italia è un fenomeno tutt’altro che assente, anche se spesso rimane
odiosamente nell’ombra. Se ne parla poco, ma nel nostro Paese gli
episodi di violenza su donne e bambini sono frequenti e spesso
rimangono non denunciati. Da qualche giorno, per dare un sostegno a chi
ha subito violenza fisica, sessuale o psicologica, il gruppo
assicurativo Filo Diretto ha predisposto la polizza Amidonna.
Tutti i numeri di un’odiosa piaga
Amidonna
è la prima assicurazione in Italia dedicata speficatamente a donne e
minori vittime di episodi di violenza. Secondo le ultime statistiche –
che comprendono però solo gli episodi denunciati – in Italia è vittima
di violenza fisica o sessuale il 31,9% delle donne e il 5-10% dei
bambini. Da quando, poi, si è iniziato a parlare di stalking, si può
stimare che circa il 18,8% delle donne (vale a dire 2 milioni e 77mila
persone) sia stato “perseguitato” dall’ex-partner.
La polizza Amidonna
La
polizza proposta dal gruppo Filo Diretto ha un duplice obiettivo:
aiutare chi ha subito un abuso a superare il difficile momento
psicologico e rendere il fenomeno un tema di dibattito sociale. Le
prestazioni coperte dall’assicurazione prevedono: il consulto
psicologico telefonico e il rimborso spese per l’assistenza psicologica
post trauma fino a 1.500 euro (3.000 nel caso dei minori); il rimborso
delle spese mediche fino a 5.000 euro e un’indennità mensile fino a
1.200 euro (fino a 12 mesi); la tutela legale fino a 15.000 euro; il
rimborso spese di soggiorno in albergo, di assistenza ai minori e di
prima necessità anche non documentate nel caso in cui sia necessario un
allontanamento; il consulto medico telefonico 24 ore su 24, l’invio di
un medico a domicilio e il trasporto in ambulanza.
In attesa delle istituzioni
Come
ha spiegato Gerlando Lauricella, amministratore delegato del gruppo
Filo Diretto, in occasione della presentazione della polizza,
l’assicurazione non potrà essere stipulata privatamente. La proposta,
piuttosto, è diretta alle istituzioni “interessate a fornire tutela e
sostegno concreto alle fasce deboli della popolazione e ad affrontare
il problema dal punto di vista dei costi socio-economici”, nonché alle
associazioni di consumatori e di categoria, ai sindacati, alle aziende
e alle banche, che potranno “offrire assistenza qualificata in un
ambito ancora scoperto e valore aggiunto ai loro servizi e prodotti”.