Nel cuore del Vomero la sede di “LIBERI PER UNA ITALIA EQUA”
Nasce a Piazza Vanvitelli , 15 nel cuore del Vomero, ad opera del noto avv. Angelo Pisani, il nuovo movimento, la nuova forza politica come preferisce chiamarla il suo fondatore, LIBERI PER UNA ITALIA EQUA, un movimento che per la prima volta si presenta alle elezioni politiche nazionali con l’obiettivo ambizioso ma non peregrino di far entrare i suoi candidati nel prossimo Parlamento.
Avv. Pisani, le sue battaglie in nome dell’associazione NOI CONSUMATORI, sono note, lei si è occupato di difendere numerosi contribuenti dalle cartelle pazze di Equitalia, dal caro assicurazioni, della malasanità, si è fatto promotore di numerose battaglie contro le inefficienze della burocrazia e fra i suoi clienti c’e’ anche Diego Armando Maradona, per la sua nota controversia con il fisco Italiano, ma come mai decide di fondare un nuovo partito? Ce n’era proprio bisogno?
Devo prima di tutto chiarire che il nostro è un movimento, perché la parola partito in un certo modo evoca una formazione di persone, legata da una gerarchia e ad un’ organizzazione nella quale noi non ci riconosciamo, oggi i partiti sono caratterizzati dalla supremazia di un solo leader che decide per tutti ed a tutti trasmette direttive in termini di voto e di opinioni, e questo sia a destra che a sinistra. La nostra forza, il nostro movimento, nasce per dare ascolto alle voci che ho raccolto in tutti questi anni occupandomi nella mia attività di avvocato delle tante ingiustizie subite dai cittadini da parte delle istituzioni, problemi concreti, situazioni reali ed alle quali è stata data attenzione ed in molti casi soddisfazione nelle aule dei tribunali. È per merito nostro che Equitalia non può più applicare pignoramenti alle abitazioni per importi inferiori agli 8000 euro e…….
Oggi la battaglia deve necessariamente spostarsi in altre sedi, vogliamo poter far sentire quelle storie di ingiustizie nelle sedi più alte dello Stato, per cambiare il sistema, per dare a tutti, specie in questo momento una visione di un fisco non solo più umano, ma che meriti maggior rispetto, perché anche attraverso una migliore considerazione delle tasse si concretizza un abbattimento dell’evasione fiscale.
Riteniamo che tra i doveri di un buon governo vi siano si la necessità di imporre le tasse, ma anche il dovere di dimostrare che le risorse non sono state né sprecate, né soprattutto rubate.
Il suo primo simbolo era LIBERI DA EQUITALIA adesso LIBERI PER UN ‘ITALIA EQUA. Il Ministero dell’Interno ha bocciato la prima dicitura , come mai?
Le motivazioni del Ministero risultano incomprensibili, ci hanno accusato di istigare alla violenza, come se invece il simbolo dei pirati, con il teschio e tutto fosse invece evocativo di gite in barca. La verità è che nel nostro simbolo trovano accoglienza numerose battaglie civili che conduciamo da anni e che rappresentano argomenti veramente vicini alle necessità della gente e mi riferisco alle battaglie condotte contro il caro assicurazioni, contro le banche ed i loro soprusi, contro l’ultima tassa del governo Monti, l’IMU di cui non condividiamo né le modalità di applicazione né le finalità.
Siamo soprattutto contro tutte le mafie, riferendosi sì alle organizzazioni criminali, ma anche alle mafie finanziarie, quelle organizzazioni spesso sovranazionali, che in nome del profitto impongono sacrifici e sofferenze ad intere comunità.
L’Italia ha subito negli ultimi mesi una tempesta finanziaria senza precedenti, scatenata da organizzazioni straniere che hanno beneficiato dell’aumento dello spread per arricchirsi a spese della popolazione italiana e contro la quale l’attività del governo è stata se non complice ed accondiscendente perlomeno insufficiente. Non siamo stati ben difesi sui tavoli internazionali. Il governo dei banchieri ha ritenuto di dover operare per la tutela in primo luogo dei poteri della finanza, precipitando un paese di piccole imprese nel baratro della crisi.
In molti casi abbiamo abdicato alla nostra sovranità nazionale per accettare in nome di un’Europa in cui il principio di solidarietà trovava sempre meno accoglienza, le imposizioni degli stati del Nord Europa. Ci hanno spacciata per rinnovata credibilità nazionale, una entusiasta e sorridente accettazione delle condizioni che in nome del pagamento del debito ci sono state imposte.
I numeri sono chiari, nell’ultimo anno hanno chiuso 1000 imprese al giorno, con aumenti a due cifre della disoccupazione e riduzione del potere di acquisto superiori al 4%. Il paese si sta fermando, l’economia ristagna, ne vediamo gli effetti ormai in ogni settore e nel nostro territorio, non sarà sfuggito ai cittadini del Vomero che sono moltissime le attività chiuse nel nostro quartiere negli ultimi mesi, ma ancora più preoccupante è che i negozi rimangano sfitti segno di una grande sfiducia nella ripresa economica. Occorre un nuovo corso, un New Deal, per rilanciare le produzioni italiane, proteggerle dalle importazioni e dalle contraffazioni, aumentare l’occupazione e con questa la capacità di spesa delle famiglie unica strada per rilanciare i consumi e l’economia.
Sono questi i temi che vogliamo portare in Parlamento, ma è necessaria una grande rappresentanza che sappia far sentire alla politica ed al governo la forza delle nostre ragioni.
Come ha selezionato i suoi candidati?
Il tema delle liste pulite non ci ha assolutamente preoccupato, siamo una lista civica di persone perbene, e vogliamo il consenso di gente come noi che condivide la necessità di cambiare la politica trasformandola in buona politica. Siamo profondamente convinti del principio per cui chi più vale ha il diritto di ricoprire posizioni di maggior responsabilità e contestiamo la mediocrità e l’inefficienza delle figure che oggi troviamo nei posti chiave della nostra società, anche questa è una delle cause della inefficienza della burocrazia e della macchina dello Stato.
Se chi ha governato a tutti i livelli, specie nella nostra regione, non aveva la competenza per gestire ma era paracadutato da una lobby politica i risultati non possono che essere negativi.
Siamo una forza LIBERA, non soggetta ad alcuno schieramento e composta di liberi cittadini, professionisti, imprenditori, operai, finanche casalinghe che hanno deciso di attivarsi per far sentire anche ai poteri forti e sordi della politica la loro voce.
Siete però apparentati con il PDL?
La scelta tecnica di apparentarsi con il PDL si rende opportuna per superare i vincoli di una legge elettorale che non può rappresentare il paese e che ci impegniamo a modificare appena ne avremo l’opportunità. Condividiamo con il PDL la collocazione a destra, nell’accezione Crociana del termine, ma rivendichiamo la libertà di combattere le nostre battaglie sulle quali ci aspettiamo di raccogliere un trasversale consenso.