Newsweek: sotto Napoli uno dei vulcani più pericolosi del mondo
Il progetto di perforazione, che è il più ampio nella storia della vulcanologia e raggruppa esperti di 18 paesi, ha aperto un dibattito sull’opportunità dei sondaggi, nel timore di disturbare equilibri che hanno retto per secoli. Il conflitto ha spinto il sindaco, Rosa Russo Jervolino, a rinviare l’avvio del progetto e chiedere una riunione a Roma per decidere se andare avanti.
Nel campo pro-trivellazione c’è il professor De Natale: a suo parere, il bradisismo prelude a un forte evento vulcanico e l’esplorazione è essenziale per la sopravvivenza della popolazione.
Nel campo contrario, altri esperti sostengono che il progetto potrebbe “compromettere l’integrità della caldera e innescare una catena di eventi potenzialmente mortali”. Benedetto De Vivo, professore di geochimica all’Università di Napoli, spiega a Newsweek che ci sono “rischi enormi” se si va a stuzzicare il vulcano: terremoti, esplosioni, inquinamento da gas nocivi.
Il progetto, approvato dall’Unione europea nel 2009, costerà quasi 14 milioni di dollari, se completato. La tecnologia è “sofisticata e costosa”.
C’è un precedente che preoccupa: in Indonesia nel 2006 una perforazione vulcanica fu fermata dopo l’eruzione del vulcano Lusi, che causò 13 morti e 30mila profughi. Scienziati dell’Università di Durham in Inghilterra e di Berkeley in California hanno concluso che è stata la trivellazione a causare l’eruzione.
De Vivo sottolinea i rischi: “Nessuno può dire con certezza cosa succede quando si perforano fluidi supercritici che sono stati sotto pressione per tanto tempo. Se ci trovassimo in un deserto potremmo vedere cosa succede. Ma non sotto la città di Napoli”.
D’altra parte, nota Newsweek, “l’esplorazione ha enorme potenziale”. I fluidi possono servire all’energia geotermica. E, in una delle zone più povere d’Italia, ci sarebbe la possibilità di crescita economica e creazione di posti di lavoro.
Nel frattempo, un altro vulcano, l’Etna, è stato fotografato in 3D grazie alle immagini combinate di due satelliti radar tedeschi, il TanDEM-X e il TerraSAR-X. I due satelliti stanno facendo il giro del globo per realizzare la più dettagliata mappa in 3d della superficie terrestre.