Niente alcol agli under 16: Napoli divisa in due. Intanto chiusura estiva dei locali posticipata
«A chiederci aiuto ora sono i
giovanissimi: 22-23 anni con già sette o otto anni di alcolismo alle
spalle», racconta Alberto R., coordinatore dell’area campana «Alcolisti
anonimi», l’associazione internazionale nata nel 1935 negli Usa e che
ogni anno nel Napoletano, attraverso 12 gruppi, cerca di aiutare un
migliaio di persone a uscire dal tunnel dell’alcol.
«Anche a Napoli un’ordinanza per vietare la vendita di alcolici ai minorenni?
Non guasterebbe di certo e comunque sarebbe ottimo per la salute dei
giovani che, spesso, si ritrovano con una doppia dipendenza: alcol e
droga.
Un mix che brucia il cervello, e la vita, in tempi più veloci»,
continua il coordinatore che aggiunge pure: «Attenzione perché spesso
il proibizionismo non porta a nulla: chi vuol bere sa bene come
procurarsi gli alcolici e non c’è divieto che tenga. Meglio, invece,
partire da scuole e famiglie per evitare che gli adolescenti, come gli
adulti, si rovinino la vita e si ritrovino alcolisti già a vent’anni.
Come accade sempre più spesso purtroppo».
Enzo de Pompeis, presidente regionale del Silb, il sindacato dei locali
da ballo, invece, si schiera con un «no» a un eventuale provvedimento:
«A Napoli il divieto di vendita di super alcolici già lo pratichiamo
spontaneamente da anni soprattutto durante i pomeriggi danzanti.
Il fenomeno dell’alcolismo giovanile sui nostri territori rispetto a
Milano e al nord Italia è molto marginale. Sono le baby gang, il
bullismo e la droga che ci preoccupano». Dello stesso avviso l’ex
assessore provinciale all’Ambiente Francesco Borrelli: «Un’ordinanza
simile qui non avrebbe alcun effetto concreto e sarebbe difficilmente
applicabile. Meglio controllare seriamente la movida partendo dal
contrasto ai pirati della strada, agli abusivi e ai parcheggiatori
abusivi e vietare, anche con una ordinanza comunale, gli spot e la
cartellonistica che promuovono l’uso di alcol».
Critiche ad un eventuale provvedimento arrivano anche dal Pdl. «Occorre
evitare l’allarmismo su un fenomeno che a Napoli non sembra poi così
diffuso come al Nord. Ma bisogna comunque non sottovalutare l’uso
dell’alcol tra gli under 16 e magari promuovere uno studio sul fenomeno
per avere dati certi», dice il consigliere comunale del Pdl Ciro
Signoriello.
Intanto ieri sera il sindaco Iervolino ha varato un’ordinanza che
proroga di un’ora la chiusura notturna dei locali della movida: si
passa dall’una alle 2 nei giorni feriali e dalle 2 alle 3 in quelli
festivi. Il comune di Santa Maria la Carità, nell’area stabiese,
invece, si accinge a vietare la vendita di alcolici ai minori di 16
anni. Lo ha annunciato il sindaco Franco Cascone (Pdl) che nei prossimi
giorni riunirà la giunta per firmare la delibera sul modello di quella
adottata nel capoluogo lombardo.