Niente elemosina, multe agli accattoni Scatta l’ordinanza nell’Avellinese
Chiedere l’elemosina ad Atripalda può
costare caro, con multe fino a cinquecento euro. In principio fu
Assisi, poi il divieto si è esteso nei centri storici di Venezia,
Firenze e in altre città del Nord Italia. Adesso si aggiunge Atripalda,
giunta Pd, dove è stata firmata l’ordinanza che impedisce la questua.
A rischiare non saranno tutte quelle persone che mosse da spirito di
carità decidono di fare un’offerta a nomadi e bambini rom appostati
alle fermate degli autobus, ai semafori o all’uscita di un centro
commerciale, ma coloro che fanno dell’elemosinare un vero e proprio
mestiere. Un’ordinanza con la quale il sindaco Aldo Laurenzano (nella
foto) punta a combattere il fenomeno dell’accattonaggio.
Nelle intenzioni del primo cittadino c’è l’obiettivo di porre un argine
a un fenomeno che fa registrare proteste e polemiche. E con
l’avvicinarsi della Commemorazione dei defunti, l’Amministrazione
comunale di Atripalda ha voluto tutelare residenti e soprattutto minori
rom e disabili che spesso sono sfruttati illecitamente per questo tipo
di attività. «Un’ordinanza che non ha nulla di antisociale – fa sapere
da Palazzo di città Aldo Laurenzano – ma è stata voluta per tutelare i
minori, i disabili e gli anziani che vengono sfruttati.
Ogni caso di effettiva condizione di indigenza, rilevato dagli
operatori della polizia municipale, verrà segnalato immediatamente
all’Assessorato ai Servizi sociali al fine di porre in atto idonei e
tempestivi interventi assistenziali». Il concetto ribadito dal sindaco
è che questo dispositivo è uno strumento che consente agli agenti di
poter intervenire rispetto a un fenomeno che non è collegato al
bisogno, quanto piuttosto ad una organizzazione di persone che della
mendicità fanno uno sfruttamento.
Nell’ordinanza il primo cittadino vieta di «porre in essere, su tutto
il territorio comunale, in ogni spazio pubblico o aperto al pubblico,
nonché sui mezzi di trasporto pubblico, ogni forma di accattonaggio e
con qualunque modalità svolta». Stop così alle richieste di elemosina
lungo le strade di grande flusso del centro e nelle aree attigue,
davanti a chiese, ospedali, banche, stazioni, ponti e pensiline del
trasporto pubblico, cimitero e incroci regolati da semaforo. Stabilite
anche le sanzioni amministrative che comprendono una multa con importi
che vanno dai 25 ai 500 euro.
Toccherà agli uomini della polizia municipale e a tutti gli agenti far osservare l’ordinanza.