Niente ritocchi al seno per le under 18
ROMA
Stop agli interventi di chirurgia plastica al seno per chi non
ha ancora compiuto 18 anni e al via il registro delle protesi mammarie
per rendere tracciabili gli interventi, le tecniche utilizzate e gli
impianti inseriti. Il Consiglio dei ministri ha approvato questa
mattina il disegno di legge Istituzione del registro nazionale degli
impianti protesici mammari, obblighi informativi alle pazienti nonché
divieto di plastica mammaria ai minorì, che passa ora all’esame del
Parlamento. «Siamo i primi in Europa – ha sottolineato il
sottosegretario alla Salute Francesca Martini, presentando il
provvedimento ai giornalisti – a inserire una normativa di questo
genere, in un settore dove non si era mai fatto nulla prima per
tutelare la salute delle donne. E ci sono già altre nazioni che hanno
manifestato interesse: credo ci sarà spazio per allargare il discorso
anche su base europea».
Quando il Ddl diventerà legge, dunque,
gli interventi per l’aumento del seno saranno vietati alle minorenni,
salvo casi di malformazioni o patologie, «per cui, fra l’altro – ha
ricordato Martini – le operazioni avvengono all’interno del Servizio
sanitario nazionale». Ogni anno, è stato ricordato durante la
conferenza stampa, in Italia vengono effettuati circa 100 mila
interventi al seno, «il 20% a seguito di patologie neoplastiche – ha
aggiunto Martini – e l’80% a fini estetici. Ma spesso alle giovani che
si sottopongono a questo tipo di intervento non vengono spiegate le
complicanze che si potrebbero verificare e i problemi relativi alla
durata della protesi, all’allattamento al seno e allo screening del
tumore al seno, per cui spesso la mammografia non si può effettuare».
«Per questa categoria di pazienti, a secondo del tipo di protesi – ha
aggiunto il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, intervenuto alla
presentazione del Ddl – alla mammografia potrebbe essere preferibile
un’altra tecnica diagnostica come l’ecografia o la risonanza
magnetica». In questo senso il ministro ipotizza «linee guida ad hoc e
strumenti preventivi adatti a queste pazienti».
I registri
degli impianti protesici verranno istituiti dalle Regioni e dalle
Province autonome e a livello nazionale dal ministero della Salute,
presso la direzione generale dei Farmaci e dei dispositivi medici.
«L’obiettivo – ha ricordato Martini – è quello di rendere tracciabile
l’intervento, le tecniche utilizzate, il posizionamento della protesi e
il dispositivo stesso, il tutto a tutela della salute della donna.
Quanto alle sanzioni cui andranno incontro i chirurghi che operano
ugualmente una paziente minorenne, «credo si aprirà un dialogo con
l’Ordine dei medici», assicura Martini, che invita le neo-maggiorenni
«a pensarci bene prima di sottoporsi a un’operazione come questa, dato
che se le protesi durano in media 10 anni, si pensi a quanti altri
interventi saranno necessari durante tutta la vita per sostituirle. Non
è come cambiare colore di capelli», ha concluso.
Il chirurgo
plastico Paolo Santanchè boccia su tutta la linea il disegno di legge
voluto dal sottosegretario alla Salute Francesca Martini, approvato
oggi dal Consiglio dei ministri: «È un inutile spreco di soldi dello
Stato e di energie», commenta l’esperto. Di opinione diversa Alberto
Ugazio, responsabile del Dipartimento di medicina pediatrica
dell’ospedale Bambino Gesù di Roma: «E’ una decisione giusta. Da
pediatra non posso che essere d’accordo su provvedimenti di questo tipo»