NO AL DECRETO SALVA-BANCHE E TRUFFA-RISPARMIATORI
Consumatori sul piede di guerra contro il
decreto salva-banche con cui il Governo e la Banca d’Italia hanno deciso di salvare
quattro istituti in crisi (Banca Marche, Banca Etruria, Carife e
Carichieti), applicando già in parte le nuove regole di risoluzione delle
crisi bancarie, tra cui il bail-in, che entreranno in vigore il 1° gennaio
2016. Il risultato è che le banche vengono salvate ma i piccoli investitori
vedono azzerarsi il valore dei titoli che possedevano: risparmi convertiti in
azioni e obbligazioni che finiscono in fumo.
«Si tratta di un provvedimento contro le leggi e contro i cittadini italiani – tuona il presidente di NOI CONSUMATORI; avvocato Angelo Pisani – perché coinvolge non solo i correntisti delle quattro banche, ma anche migliaia di piccoli risparmiatori ed investitori, su cui ricade il peso delle sciagurate operazioni finanziarie compiute da questi Istituti di credito».
Il presidente Pisani ricorda inoltre che, attraverso questa norma capestro, a rimetterci non saranno le banche, ma solo i risparmiatori, visto che si prevede l’istituzione della cosiddetta ‘bad bank’, un buco nero nel quale scaricare le perdite, mentre tutti gli attivi saranno mantenuti nelle casse, sempre a spese dei malcapitati correntisti ed investitori, obbligati a ripianare le perdite delle banche.
Sotto accusa anche la mancata vigilanza sugli allegri istituti da parte degli organi di controllo, Consob e Banca d’Italia. Come è stato possibile arrivare a questo punto?
«Non è la prima volta – rincara la dose Pisani – che ciò accade. Perchè non succeda più in futuro, occorre un’azione tempestiva della magistratura, che sia in grado di identificare e punire uno ad uno i responsabili, compresi coloro che si sono macchiati di omissioni nel doveroso potere di controllo».