Noi consumatori, i responsabili dei rifiuti devono pagare
Ecco l’azione tipo proposta da Noi Consumatori
UFFICIO DEL GIUDICE DI PACE DI NAPOLI
ATTO DI CITAZIONE
L’istante XXX, res.te in Napoli alla Via YYY ed elett.te dom.to in P.zza Vanvitelli, n.15 presso lo studio del suo procuratore Avv. Angelo Pisani, che lo rapp.ta e difende giusta mandato e sottoscrizione del presente atto
PREMESSO
1)che l’istante abita in un appartamento sito in Napoli alla Via YYY, nel quartiere ZZZ, e pur pagando regolarmente la TARSU per il suo immobile esatta dall’amministrazione comunale, non gode del corrispettivo servizio che dovrebbe esser eseguito tramite dalla P.A. convenuta tramite l’A S I A Spa ;
2)che oramai da tempo anche la strada in cui è ubicata l’abitazione dell’attore, impraticabile e lurida anche per i rifiuti e scorie ivi abbandonati e spesso bruciati nei cassonetti, e le traverse adiacenti, così come i marciapiedi di tutta la città, sono sempre sporchi ed invasi da cumuli di rifiuti maleodoranti di ogni genere (come pubblicato e fotografato anche in data 9 maggio 2005 su Il Mattino), oltre che da cartacce, escrementi e feci di animali;
3)che in particolare nelle adiacenze dei cassonetti permangono in bella mostra rifiuti e materiali di risulta e scarico di ogni tipo: alimentare, cartaceo, plastica, vetro, nonché ingombranti mobili dismessi, materassi usati, carcasse, sanitari ed elettrodomestici rotti ed abbandonati, che sovente e con allarmante facilità prendono fuoco, il tutto a dispetto della prevista pulizia e della necessaria, promessa e pubblicizzata raccolta differenziata disposta dalla normativa vigente e tanto sbandierata dalla Pubblica Amministrazione convenuta;
4)che la sporcizia delle strade e la raccolta differenziata dei cartoni da imballaggio, attuata solo di rado ed in maniera inefficiente dall’A S I A Spa, come la costante occupazione dei marciapiedi da parte di illegittimi venditori ambulanti e rispettive mercanzie spesso contraffatte, aggravano ancora di più l’impraticabilità e l’invivibilità dello stato dei luoghi, nonchè la sgradevole ed incresciosa situazione in cui versano le strade e marciapiedi della città;
5) che, a riprova delle legittimità dell’azione e richiesta risarcitoria attorea, è sufficiente richiamare uno dei tanti articoli ed inchieste del quotidiano Il Mattino (rassegna stampa del 23 aprile 2005 e foto allegate) sul “caos ed emergenza rifiuti a Napoli”, in cui l’Assessore alle Risorse Strategiche, ENRICO CARDILLO, dopo aver prospettato una riduzione dell’importo del tributo Tarsu a causa dell’inefficienza del servizio e del palese inadempimento nello smaltimento rifiuti, addirittura, dichiarava “il servizio deve assolutamente migliorare: le nostre strade sono ancora troppo sporche, il tutto con danni enormi alla qualità di vita dei napoletani e all’immagine della città”;
6)che mentre l’istante, con grande attenzione e sacrifici, sottraendo spazio alle sue cose per riservarlo alla separazione in casa dei rifiuti al fine di ottimizzarne la raccolta, si adopera per osservare le regole e procedure previste per la raccolta differenziata (il cui scandalo è oramai anche all’attenzione del Parlamento), la stessa amministrazione convenuta lo inganna non garantendo e non premiando gli sforzi dei cittadini, come si evince da quanto pubblicato e documentato, in data 21 aprile 2005, in prima pagina sul quotidiano Il Mattino (articoli allegati): “la raccolta differenziata si rileva un BLUFF e, si rileva un FLOP la campagna “Napulita”, perché vetro, plastica e carta vengono smaltiti tutti insieme con l’altra spazzatura”;
7)che l’istante -suo malgrado- è costretto a convivere quotidianamente con un’ingiustificabile sporcizia ed inquinamento ambientale, causa della perenne emergenza rifiuti e di pericoli igienico- sanitari, a respirare aria maleodorante proveniente da cumuli di rifiuti e feci di animali, oltre che ad inalare sgradevoli e nocive esalazioni provenienti dai cassonetti stracolmi e, comunque, sudici e fatiscenti, ancor di più nella stagione estiva, quando, per l’innalzarsi delle temperature causa di proliferazione di microbi ed insetti con conseguenti infezioni, l’aria diviene irrespirabile e la città invivibile;
8)che nonostante lo scandalo, il paradosso, l’inquinamento, i danni alla salute dei cittadini ed all’immagine della città, la grave situazione ambientale, causa dello stato di emergenza rifiuti e dell’istituzione del relativo Commissariato, a nulla, fino ad oggi, sono valse le numerose segnalazioni ed i molteplici reclami presentati dai cittadini e dai mass-media al Comune di Napoli e all’Azienda responsabile dello smaltimento rifiuti, che poco o nulla hanno fatto per migliorare le condizioni igieniche delle strade nel rispetto dei diritti dei cittadini;
9)che l’istante provvede coscienziosamente ad eseguire la raccolta differenziata ed a pagare al Comune di Napoli la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, senza ricevere in cambio, per esclusiva e rispettiva colpa e negligenza dell’Ente impositore e dell’A S I A Spa, un servizio adeguato e soddisfacente, né alcuna controprestazione, ma solo disagi, danni e la beffa di uno smaltimento unico dei rifiuti e dell’aumento della Tarsu;
10) che l’istante in conseguenza di tale cronico e persistente stato di cose e dello scandalo dell’emergenza rifiuti, fatto notorio, testimoniato e documentato da tutti i mass media e quotidiani locali e nazionali, subisce gravi ed insostenibili lesioni e danni personali, patrimoniali, alla vita di relazione, esistenziali, alla salute nonché turbamento, ansia e stress che gli hanno provocato un significativo peggioramento della qualità di vita;
11) che l’amministrazione Comunale di Napoli, nonostante i continui inadempimenti e la grave situazione igienico sanitaria causata, impone e riscuote regolarmente dai cittadini la tassa per lo smaltimento e riduzione dei rifiuti solidi urbani, di cui è unica responsabile, aumentando, addirittura, del 18% la Tarsu solo a danno e beffa dei cittadini;
12) che ormai da tempo, per fatto e colpa esclusiva del Comune di Napoli e non per ragioni o motivazioni addebitabili ai cittadini, uniche vittime di un continuo e costante disservizio, le strade della città sono invase da cumuli di rifiuti di ogni genere, cassonetti in disuso, semibruciati e fatiscenti, con conseguenti esalazioni inquinanti e gravemente nocive alla salute e all’ambiente;
13) che la situazione non accenna a migliorare e regolarizzarsi, nonostante i reiterati e legittimi reclami dell’istante, avvilito e stressato a causa della grave situazione igienico–sanitaria subita ed oramai vittima indifesa, oltre che preoccupato per i danni alla salute, provocatigli dall’intollerabile inquinamento atmosferico e dalle disastrose condizioni igieniche delle strade, raggirato e beffato da un’inesistente ed ingannevole procedura di raccolta differenziata e danneggiato per l’inutile esborso di soldi a fronte di un servizio scadente;
14) che a causa dell’insopportabile inquinamento atmosferico e del territorio, l’istante ha riportato lesioni e danni personali e patrimoniali, diretti e indiretti, all’immagine e alla vita di relazione, non potendo uscire tranquillamente di casa, non potendo passeggiare liberamente per strada a causa della montagna di rifiuti che occupano i marciapiedi, non potendo invitare a casa amici e parenti per il disgustoso spettacolo e indecoroso stato dei luoghi per i cumuli di rifiuti antistanti l’abitazione, in violazione di ogni principio costituzionale e in particolare con grave lesione del diritto alla salute e alla libera circolazione del cittadino;
15) che il Comune di Napoli, in persona degli amministratori p.t. e dei responsabili del servizio di recupero e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, non solo è colpevole e responsabile dello scandalo ed emergenza rifiuti, dei danni e disagi provocati anche all’attore, costretto, per negligenza e inadempimento altrui a vivere in condizioni malsane, di grave pericolo e di emergenza, ma è anche inadempiente in quanto pretende il pagamento (Tarsu) di un servizio essenziale e necessario, che invece non presta e corrisponde in violazione della normativa vigente D.P.R. 10/2/82 n.915, D.Lgs 5/2/1997,n.22 (1), Circ. 4/8/98 n. GAB / DEC/ 812/98 Min. dell’Ambiente;
16) che la situazione è ormai degenerata, gravissima ed intollerabile, tanto da richiedere l’intervento dell’Autorità Giudiziaria, onde intraprendere tutte le misure urgenti e cautelative per la tutela della salute, il rispetto dell’ambiente e degli interessi patrimoniali e personali dei cittadini napoletani;
17) che, addirittura, il Sindaco del Comune di Napoli è responsabile di un provvedimento assurdo ed inammissibile, revocato solo dopo molti anni nonostante le contestazioni del sottoscritto procuratore, che disponeva, relativamente ai rifiuti secchi recuperabili (ma, comunque, consistenti in carte e plastiche sporche e insudiciate) che il conferimento avvenisse mediante deposito a terra “accanto alla cd. palina indicatrice di eco – punto più vicina”, mentre, per i beni durevoli e ingombranti, mediante deposito “sulla strada nel giorno e nell’ora concordati con l’A.S.I.A. – Napoli; infine per i residui rifiuti urbani, mediante deposito “nei contenitori stradali e/o presso i consueti punti sacco”;
18) che presso le paline indicanti “gli eco – punti”, a dispetto del diritto alla salute e della incolumità dei cittadini e dell’immagine della città stessa, il Comune non prevedeva contenitori o recipienti di qualsiasi natura o specie, per cui tutti i rifiuti erano lasciati materialmente per terra in maniera disordinata, generando, quindi, fonte di pericolo igienico sanitario e di intralcio-ostacolo alla circolazione dei pedoni, soprattutto a causa della mancata e regolare rimozione dei sacchetti viola da parte degli addetti al servizio stesso;
19) che la disposizione, l’operato e le violazioni delle parti convenute risultano gravemente lesive degli interessi dell’istante, come dei cittadini tutti e dell’immagine stessa della città, atteso che la P.A. ha collocato dovunque le paline di raccolta, stabilendo, modalità di raccolta, assolutamente illogiche, anti-igieniche e pericolose, risolvendosi in buona sostanza in un invito ai cittadini ed ai negozianti a lasciare in terra i propri rifiuti, senza prevenire alcun possibile pericolo o epidemia igienico-sanitaria, anzi generandone i presupposti e provocandone la causa;
20) che a causa delle stesse direttive imposte dalla P.A. i punti di raccolta sono diventati di fatto altrettante discariche a cielo aperto, dove proliferano ratti ed insetti di ogni specie, veicoli di malattie e di ogni tipo di infezione e si creano insidie e trabocchetti alla circolazione dei pedoni, costretti, col naso tappato, al salto in lungo per evitare di inciampare e cadere a causa dei rifiuti predisposti a terra (come riportato e denunciato anche dalla stampa nazionale nell’articolo del quotidiano “Il Mattino” del 1/6/02 alla pagina n. 34);
21) che proprio l’operato ed il palese inadempimento del Comune determinano una grave lesione degli interessi soggettivi, legittimi, ambientali, igienici e turistici , sottesi al diritto a vivere in ambienti salubri e decorosi, sicuri e curati, rispetto ai quali lo stesso attore ha interesse a tutelare l’immagine della propria città;
22) che il diritto alla salute, riconosciuto e protetto dall’art. 32 della Carta Costituzionale, è un diritto inviolabile di ogni individuo, tutelato anche nei rapporti con la P.A., specialmente nel caso di inquinamento ambientale, configurandosi il diritto alla salubrità dell’ambiente come un vero e proprio diritto sociale che obbliga la P.A. ad una attività positiva in favore della salute dei cittadini sia in via preventiva che recuperatoria;
23) che la convenuta amministrazione agevola e viola sistematicamente anche l’art. 15 e ss. del Codice della Strada, che prevede i comportamenti vietati su tutte le strade e loro pertinenze, come indicato, alla lettera a) del comma 1 “danneggiare in qualsiasi modo le opere, le piantagioni e gli impianti che ad esse appartengono, alterarne la forma ed invadere od occupare la piattaforma e le pertinenze o creare comunque stati di pericolo per la circolazione” ed ancora alla lettera f) del comma 1, “gettare o depositare rifiuti o materie di qualsiasi specie, insudiciare e imbrattare comunque la strada e le sue pertinenze”;
24) che anche alla luce della lettera della predetta norma, è evidente l’illegittimità della disposizione e regolamento dello stesso Comune di Napoli, con il quale, come evidenziato, i cittadini ed i negozianti venivano invitati a riporre in terra i propri rifiuti, violando norme del Codice della Strada e la normativa vigente in materia di tutela dell’ambiente. Infatti la modalità di conferimento dei rifiuti adottata dalla P.A. è stata palesemente ed inconfutabilmente violativa della norma di cui all’art. 15 C.D.S., trasformando i cosiddetti eco punti in vere e proprie discariche di quartiere a cielo aperto, collocate sui marciapiedi ovvero lungo il ciglio della strada, da dove rotolando i sacchetti invadono la carreggiata percorsa dai veicoli, frantumandosi e spargendosi ovunque;
25) che oltre al danno l’istante, come gli altri cittadini napoletani, subisce anche la beffa della tassa sui rifiuti inutilmente pagata nonostante i gravi e permanenti danni e disagi subiti;
26) che appare ingiusto ed illegittimo, nonostante i disservizi e palesi inadempimenti della P.A., causa di danni alla salute, all’immagine ed alla vita di relazione, che l’istante, cittadino dell’unica regione in Italia famosa per l’emergenza e pericolo rifiuti, paghi anche una super tassa per il “virtuale” smaltimento dei rifiuti, nonostante la normativa vigente preveda la sospensione del pagamento dei tributi o almeno la riduzione del 60% in casi simili ;
27) che a causa dei noti scandali ed emergenze in atto per la mancata raccolta ed inefficiente smaltimento dei rifiuti, oltre che per il bluff della raccolta differenziata, conseguenza solo di negligenza, imperizia, omissioni ed incapacità gestionale e programmatica dei politici e delle società responsabili del settore, il Comune di Napoli non dovrebbe pretendere il pagamento della tassa sui RSU avendo disatteso e trascurato il primario dovere della prestazione del servizio e di tutela dei diritti dei cittadini;
28) che la oramai nota sentenza n. 500/99, emessa dalla Suprema Corte a sezioni unite, ha sancito in via definitiva la risarcibilità del danno ingiusto patito dal cittadino in conseguenza di un comportamento, anche omissivo, della P.A. che sia frutto della violazione dei principi di buon andamento, correttezza e legalità che devono sempre informare e sovrintendere l’esercizio della azione amministrativa;
29) che il pregiudizio consistente nella rovina della qualità della vita e nella sottoposizioni a disagi e disservizi, costituisce senza dubbio un danno ingiusto e come tale risarcibile (cfr. Cass 29/3/96 n. 2959, in Giut. Civ.Mass 1996, 472- e Cass. 18/4/96 n.3679, in Giut. civ. Mass 1996, 603);
Per tutto quanto sopra esposto, l’istante, ut supra rapp.to e difeso,
C I T A
il Comune di Napoli, in persona del Sindaco pro-tempore, dom.to per la carica in Napoli alla Piazza Municipio Pal. San Giacomo e l’A.S.I.A. Spa, in persona del Legale Rapp.te p.t., con sede in Napoli alla Via Volpicella, 315 a comparire innanzi al Sig. Giudice di Pace di Napoli, il giorno 29 settembre 2005, ora del regolamento col prosieguo nei locali di sue solite udienze, con invito ad essa parte convenuta a costituirsi in giudizio nel termine e nelle forme di legge ed a comparire all’udienza indicata, innanzi al giudice designato, con avvertenza che la costituzione oltre il suddetto termine implica le decadenze di legge e che in caso di mancata costituzione si procederà in sua contumacia, per sentire accogliere le seguenti
CONCLUSIONI
Voglia L’On.le Giudicante in considerazione dei su esposti motivi, rigettata ogni contraria istanza, eccezione o richiesta, risultando inconfutabili i notori fatti esposti ed indiscutibili i diritti dell’istante, così come innegabili gli inadempimenti e rispettive gravi responsabilità della P.A. e della società convenute : dichiarare il Comune di Napoli e l’A S I A Spa, per quanto di ragione e per le rispettive responsabilità, violazioni ed inadempimenti, esclusivi colpevoli dei danni, disagi, disservizi, emergenza rifiuti, farsa e bluff della raccolta differenziata, pericoli ambientali ed igienico –sanitari, in quanto soggetti a cui spetta sia la salvaguardia e la pulizia dell’ambiente, che la conservazione del territorio urbano e lo smaltimento dei rifiuti, oltre che la tutela del diritto alla salute del cittadino-istante, e per l’effetto, condannare, in solido o in via alternativa, le medesime parti convenute al rispettivo e proporzionale risarcimento di tutti i danni, patiti e patendi, dall’attore : personale, patrimoniale, morale, alla salute, esistenziale, alla vita di relazione, all’immagine, nonchè per i disagi e usurpazione del tempo impiegato ad eseguire la raccolta differenziata rilevatasi invece uno scandaloso bluff e flop, nessuno escluso, in via equitativa e nei limiti della somma di 1032,32 euro, somma comprensiva della ulteriore condanna sempre a titolo risarcitorio di una ulteriore somma calcolabile come parametro simile a quella versata dall’attore all’Ente impositore in virtù della cd. “tassa sui rifiuti e ultimo relativo aumento del 18%” per un servizio di cui evidentemente non ha fruito, anzi risulta danneggiato e beffato, per fatto, colpa e grave inadempimento dell’amministrazione comunale e della società responsabile del servizio colpevoli dell’ ingiustificabile ed ingannevole bluff della raccolta differenziata, il tutto sempre e, comunque, nei limiti della competenza equitativa del Giudice adito.
Condannare, quindi, le convenute alla refusione delle spese, dei diritti e degli onorari del giudizio, oltre ad I.V.A., C.P.A. e al rimborso delle spese generali nella misura stabilita dalla legge, con attribuzione al sottoscritto procuratore antistatario.
In via istruttoria si chiede sin da ora ammettersi interrogatorio formale dei rispettivi legali rapp.ti delle convenute, valutarsi le prove documentali quali foto e rassegna stampa e se necessario all’esito disporsi prova per testi sulle circostanze di fatto di cui ai capi della premessa del presente atto, preceduti dalla locuzione “è vero che….”, con riserva di indicare i testi da escutere in corso di causa. Si chiede altresì ammettersi, ove il Sig.re Giudice la reputi opportuna e/o rilevante, C.T.U. per la valutazione e quantificazione dei danni alla salute ed esistenziali riportati dall’attore. Con riserva di esibire, nel corso del giudizio, altri documenti e/o di formulare altre richieste istruttorie, anche alla luce delle argomentazioni, eccezioni e difese del convenuto.
Con dichiarazione che, ai fini del versamento del contributo unificato, il valore del presente procedimento ammonta ad €.1032,91.
Salvo Juribus,
Napoli, lì
Avv. Angelo Pisani
UN ESEMPIO DI CIO’ CHE PUO’ PORTARE LA CONTINUA ESPOSIZIONE ALL’INQUINAMENTO salve sono una ragazza che risiede in un comune che costeggia il fume Sarno (campania)ho 25 anni e da 10 offro di rinite allergica e da 2 mesi questo enorme disagio viene accompagnato da una tiroidite cronica autoimmune con gozzo di circa 4,5 cm. I dottori che mi hanno visitato mi hanno detto che l’aria che respiro mi sta segnando la vita. Cio’ non è da imputarsi solo al Sarno ma anche alla discarica a cielo aperto che dista a 50 metri dal mio posto di lavoro. Sarei intenzionata a chiedere un risarcimento danni e vorrei un consiglio su come comportarmi. Grazie
risarcimento danni Consiglio: Credo ci sia bisogno di una perizia redatta da un tecnico ambientale per la quantificazione del danno.
sito stoccaggio "provvisorio" salve, chiedo il Vs. aiuto in merito ad una questione delicata. il comune di Sorrento (NA) ha deciso di prevedere un sito di stoccaggio provvisorio in una zona dovec’è un oasi protetta del WWF e ci sono molti vincoli ambientali. l’APAC ha dato pare negativo allo stato dei luoghi, ma hanno deciso di effettuare dei lavori per avere l’ok. oggi leggendo la dichiarazione del Presidente della società che si occupa dei rifiuti ha parlato non più di sito di stocccaggio ma di vera e propria discarica. noi temiamo per la nostra salute. cosa possiamo fare per fermarli???
non voglio pagare basta posso chiedervi un parere? scrivo da saviano napoli dove si fa la differenz. dal 2000 circa e da piu’di 3 anni e’fallita.Siamo nelle stesse condizioni di chi non la fa. Si parlo’all’epoca di una riduz.sulla tassa con la differenz. l’ultima bolletta era di 400 euro quella che ho ricevuto adesso e’di 541,25.Non intendo pagarla perche’ vivo nella puzza e il mio paese e’dovunque una discarica. Se a questo ci aggiungete che mio marito grazie ai rifiuti, dopo ventanni di lavoro nello stesso albergo si e’ visto ridurre lo stipendio per un contratto di solidarieta’ per mancanza commesse. Oltre al danno la beffa. Sono stanca di essere un cittadino tutta doveri e niente diritti. stavolta basta.
non voglio pagare basta posso chiedervi un parere? scrivo da saviano napoli dove si fa la differenz. dal 2000 circa e da piu’di 3 anni e’fallita.Siamo nelle stesse condizioni di chi non la fa. Si parlo’all’epoca di una riduz.sulla tassa con la differenz. l’ultima bolletta era di 400 euro quella che ho ricevuto adesso e’di 541,25.Non intendo pagarla perche’ vivo nella puzza e il mio paese e’dovunque una discarica. Se a questo ci aggiungete che mio marito grazie ai rifiuti, dopo ventanni di lavoro nello stesso albergo si e’ visto ridurre lo stipendio per un contratto di solidarieta’ per mancanza commesse. Oltre al danno la beffa. Sono stanca di essere un cittadino tutta doveri e niente diritti. stavolta basta.
non voglio pagare basta posso chiedervi un parere? scrivo da saviano napoli dove si fa la differenz. dal 2000 circa e da piu’di 3 anni e’fallita.Siamo nelle stesse condizioni di chi non la fa. Si parlo’all’epoca di una riduz.sulla tassa con la differenz. l’ultima bolletta era di 400 euro quella che ho ricevuto adesso e’di 541,25.Non intendo pagarla perche’ vivo nella puzza e il mio paese e’dovunque una discarica. Se a questo ci aggiungete che mio marito grazie ai rifiuti, dopo ventanni di lavoro nello stesso albergo si e’ visto ridurre lo stipendio per un contratto di solidarieta’ per mancanza commesse. Oltre al danno la beffa. Sono stanca di essere un cittadino tutta doveri e niente diritti. stavolta basta.