Nola, scioperano i penalisti Cancellati 490 processi
NOLA (9 marzo) – Sono complessivamente 490
i rinvii che saranno disposti dai giudici delle sezioni penali
giudicanti del tribunale di Nola in seguito allo sciopero che è
cominciato ieri e che andrà avanti fino al 16 marzo.
A subire il maggior numero di rallentamenti (440 procedimenti) non
saranno tuttavia i processi in corso davanti ai collegi (formati da tre
giudici, come i procedimenti per camorra), ma quelli incardinati
davanti ai giudici monocratici, i quali valutano le questioni relative
ai reati di minore gravità, ad esempio furti ed illeciti edilizi.
Il numero di fascicoli aperti davanti ai giudici monocratici è
nettamente superiore rispetto a quello dei processi assegnati ai
collegi: questi ultimi si occupano (a parte i procedimenti di camorra)
di reati come le estorsioni, l’usura e le violenze sessuali. «Dobbiamo
prendere atto – commenta Giuseppe Cimmarotta, presidente della sezione
di Nola dell’Anm – che questo sciopero che si protrarrà per un periodo
di otto giorni, non potrà avere altra conseguenza che quella di
rallentare la macchina della giustizia di Nola, già di per sé
abbastanza ingolfata».
Naturalmente l’astensione degli avvocati non avrà alcuna ripercussione
sulla scadenza dei termini di prescrizione dei vari procedimenti così
come sulle varie date di scadenza dei periodi di custodia per gli
imputati detenuti. Durante il tempo nel quale gli avvocati incrociano
le braccia infatti i rinvii che i magistrati sono costretti a concedere
non vengono computati per quelle scadenze, con l’effetto che lo
sciopero allunga i tempi di svolgimento dei processi, ma non incide sul
cammino sostanziale dei vari fascicoli.
«Un dato che è importante rilevare – conclude Cimmarotta – è che non è
vero che lo svolgimento dei processi di criminalità organizzata di cui
si parla in questi giorni sta bloccando il resto dei procedimenti
penali, infatti i collegi penali non interessati alla vicenda in questo
stesso periodo hanno a loro volta lavorato ai loro ruoli, ed anche a
ritmi sostenuti».
Al centro delle polemiche alcuni procedimenti di camorra nei quali tra
poco scadranno i termini previsti dalla legge per dare il via libera
alla scarcerazione di alcuni imputati. I magistrati quindi hanno
programmato un cammino a tappe forzate per arrivare alla sentenza prima
che scadano i tempi. Tuttavia, a parere degli avvocati, l’accelerazione
dei processi avrebbe come conseguenza una compressione dei diritti
degli imputati.
È arrivata quindi la reazione della Camera penale di Nola cui è seguita
la protesta dell’organo stesso di rappresentanza nazionale delle Camere
penali. A quel punto è scesa in campo anche l’Associazione nazionale
magistrati che ha espresso «piena e convinta solidarietà» ai magistrati
del tribunale di Nola.
Per protesta contro «l’abbassamento» dei diritti degli imputati
l’avvocatura penale ha indetto l’astensione dalle udienze iniziata ieri
ed in programma fino al 16 marzo prossimo.