Non pagano la mensa scolastica Pane e acqua per 9 bimbi a Vicenza
VICENZA
Un’iniziativa che ha lasciato interdette le maestre e la preside della
La controversia va avanti da mesi, da quando la nuova giunta Pdl-Lega
L’ultimatum viene comunicato anche con una raccomandata a mano
Il sindaco precisa che le famiglie erano state avvisate in anticipo
(23 marzo) – Pranzo a pane e acqua alla mensa scolastica per nove
bambini i cui genitori non hanno pagato la retta al Comune. Se i nove
piccoli alunni, due italiani e sette stranieri, hanno mangiato qualcosa
di più è grazie ai loro compagni che hanno diviso il pasto con loro:
pasta alla zucca, hamburger, insalata e frutta. È successo ieri a
Montecchio Maggiore (Vicenza), dove il Comune ha deciso di sospendere
la refezione scolastica a chi è in arretrato con i pagamenti.
scuola materna ed elementare. «Trovo dispregiativo dare un pezzo di
pane – commenta la preside Anna Maria Lucantoni -. Se lo avessimo
immaginato avremmo fatto una raccolta di fondi». Ma l’assessore
all’Istruzione e alle politiche sociali della giunta di centrodestra
Barbara Venturi dice: «Non è giusto non pagare le rette per rispetto di
chi ha problemi economici e le versa». E poi oggi precisa: «Non era un
tozzo di pane, ma panini imbottiti al prosciutto e al formaggio per
quelli che non mangiano carne di maiale».
scopre che ammontano a 150 mila euro le rette arretrate, in qualche
caso fin dal 2002, di qualche decina di famiglie italiane e straniere
per la mensa scolastica: «Non avevano mai neppure iscritto i loro figli
al servizio di refezione», puntualizza l’assessore. Il Comune allora fa
affiggere manifesti in varie lingue all’interno delle scuole con la
scadenza per il versamento: entro il 15 marzo.
consegnata dai vigili urbani. Risultato: tutti gli insolventi pagano,
tranne nove famiglie, i cui figli da ieri si trovano nel piatto un
panino e una bottiglietta d’acqua.
della «riduzione del pasto» in caso di mancata consegna del modulo e
che ne erano al corrente anche la preside e le maestre della scuola.
«Bastava che ci rispondessero sì o no, il recupero del saldo è un passo
successivo. Se i genitori di questi nove bambini non fanno i furbi ma
sono davvero indigenti il Comune se ne farà carico – assicura Milena
Cecchetto – A Montecchio aiutiamo già 80 famiglie in difficoltà pagando
per loro la retta, per un totale di 32 mila euro all’anno».