Non soggetto all’Irap il professionista senza struttura

Non sono soggetti
all’Irap i professionisti che operano senza una propria struttura. Lo ha chiarito la Fondazione Studi dei Consulenti del lavoro in un parere pubblicato
sul proprio sito (www.consulentidellavoro.it). Nel caso in cui, dunque, il professionista l’abbia pagata per errore, questi può chiedere il rimborso. In particolare, si legge che “in assenza di presupposto impositivo i
professionisti senza struttura hanno oramai consolidato un
comportamento volto a non compilare il quadro Irap ovvero, nell’ipotesi
piu’ cauta, laddove l’assenza di struttura non sia del tutto pacifica,
a compilare e determinare l’imposta, a versarla e a chiedere il
rimborso all’Ufficio. Appare censurabile, invece, il comportamento di
coloro che compilano il quadro Irap, determinano l’imposta e non la
versano nel presupposto che la stessa non sia dovuta”. Inoltre, la Fondazione Studi dei Consulenti del lavoro sottolinea che “non vi sono indicazioni ufficiali da parte
dell’Agenzia delle entrate circa il metodo da utilizzare per il
recupero dell’Irap versata in acconto, laddove l’acconto medesimo non
venga indicato nel quadro Irap posto che il medesimo non é stato
compilato”. I consulenti spiegano che ci si avvale di tre vie:
“indicare nel quadro RX il credito risultante dai modello F24 versati a titolo di acconto, pur in assenza di compilazione del quadro Irap, e
utilizzarlo in compensazione; effettuare una comunicazione, mediante
l’apposito modello, all’ufficio dell’Agenzia delle entrate, con la
quale si fa presente che con riferimento ai versamenti effettuati con
i modelli F24 si é incorso in un errore poiché si é indicato il
codice Irap 3818 (primo acconto) e 3819 (acconti successivi o unico
acconto), mentre il codice corretto e’ un altro; effettuare una
ordinaria richiesta di rimborso all’ufficio dell’Agenzia delle
entrate, relativa all’Irap versata in acconto e non dovuta”.