Nonostante la crisi, si ricercano infermieri, cuochi, OSS…
Sarà forse perché la crisi economica, oltre a svuotare le tasche degli italiani, ha reso anche più precarie le loro condizioni di salute. Ma desta una certa sorpresa constatare che in un mercato del lavoro destinato a perdere a fine anno circa 213mila addetti nell’industria e nei servizi (-1,9% rispetto al 2008), ci siano ancora in Italia profili professionali da considerare «introvabili». E che siano quasi tutto legati alla salute: infermieri, fisioterapisti, farmacisti e assistenti socio-sanitari. I dati sono quelli del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con il ministero del Lavoro, coinvolgendo 100mila imprese di tutti i settori e di tutte le dimensioni. Dati, presentati ieri a Roma, che dimostrano come il mercato del lavoro punti ormai su figure sempre più professionalizzate, che in oltre la metà dei casi sono di difficile reperimento. La mappa degli introvabili segnala per il 2009 un fabbisogno di 4.500 infermieri in tutta Italia. Nella sola Lombardia, risulta assai problematico reperirne 970. Mancano all’appello anche 1.580 fisioterapisti e 1.560 farmacisti. Ma per avere qualche speranza in più di inserirsi con successo nel mondo del lavoro non è necessario avere una specializzazione di alto livello. Molto richiesti sono anche parrucchieri (4.500 posti, introvabili soprattutto in Lombardia e in Campania), cuochi e aiuto cuochi (oltre 7.500 posti), assistenti socio-sanitari e ausiliari socio-assistenziali (10.600 posti): tutte assunzioni ardue da effettuare nel 40%-50% dei casi. Fino ad arrivare al caso limite degli installatori di impianti di allarme: ne servono più di mille in tutta Italia (580 nella sola Campania), con una difficoltà di reperimento che sfiora l’87%. «Emerge nel rapporto Excelsior una maggiore fiducia delle imprese nel futuro e una maggiore propensione ad assumere nonostante il quadro generale rimanga difficile», commenta il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, che considera il calo occupazionale previsto dall’indagine «non significativo in questo contesto economico» e invita i giovani ad accettare «qualsiasi tipo di lavoro». Il rapporto Excelsior, aggiunge Sacconi, impone la necessità di orientare meglio i giovani «nelle scelte educative e coerenti con le caratteristiche del mercato del lavoro». In questo senso, all’inizio di settembre il titolare del Welfare presenterà insieme al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini un documento «che costituirà una linea d’azione condivisa per favorire una migliore comunicazione tra lavoro e educazione e definire una sorta di cabina di regia tra le due amministrazioni». |
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