Nuove frontiere per i liberi professionisti con l’accesso ai fondi europei
Si spalancano nuove opportunità per liberi professionisti e partite iva grazie al comma 475 del maxiemendamento alla Legge di Stabilità, approvato nei giorni scorsi in Senato recependo una direttiva europea. In pratica, d’ora in poi liberi professionisti saranno equiparati alle
imprese nell’accesso ai fondi , potendo così concorrere come le PMI ai piani
operativi regionali e nazionali dei fondi sociali europei (FSE) e del fondo europeo di sviluppo
regionale (FESR), che rientrano
nella programmazione 2014-2020.
I liberi professionisti, si legge nell’emendamento, «sono equiparati alle PMI come
esercenti attività economica, a
prescindere dalla forma giuridica rivestita», in base a quanto previsto dalla Raccomandazione della Commissione UE 6
maggio 2013/361/CE, dal Regolamento
UE 1303/2013, e dalle Linee
d’azione per le libere professioni del Piano d’azione Imprenditorialità 2020. In pratica l’Italia, grazie a questa norma, si mette al passo con le direttive comunitarie, superando le interpretazioni diverse su base regionale, ad esempio quella che per l’accesso ai fondi richiedeva obbligatoriamente l’iscrizione alla Camera di Commercio.
Ma come prepararsi per poter aspirare ai fondi? La prima cosa da sapere è che queste risorse saranno erogate direttamente oppure attraverso Stati e Regioni. Bisognerà quindi seguire attentamente l’evoluzione delle norme regionali e statali per poi presentare le domande, esattamente come hanno fatto finora le piccole e medie imprese.
«Un provvedimento importante – commenta il presidente di NOI CONSUMATORI, Angelo Pisani – che potrà rappresentare una vera boccata di ossigeno per l’occupazione ed uno start per la ripresa economica. Tuttavia – avverte Pisani – non bisogna abbassare la guardia perché, come già accaduto per le imprese, sono sempre dietro l’angolo gli espedienti per percepire indebitamente denaro pubblico. Chiediamo perciò una vigilanza attiva da parte di tutti gli Enti di controllo, a cominciare dall’Autorità Anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone».