Nuove regole su farmacie e taxi. Primo sì alle liberalizzazioni
La battuta è del senatore Raffaele Ranucci, Pd: «Potevamo affidare la vendita dei farmaci di fascia C ai tassisti. Un colpo di qua, uno di là e avremmo chiuso subito». Ironia ma non solo, perché se la commissione Industria del Senato è riuscita ad approvare solo in zona Cesarini il decreto legge sulle liberalizzazioni è stato proprio per quei due nodi, taxi e farmacie. Due nodi politici, due questioni di bandiera, più che due leve per mettere in moto il «cresci Italia», come è stato chiamato dallo stesso Mario Monti. Eppure i veri scogli sono stati questi. Il Pdl ha messo il veto sui taxi, dicendo no all’idea di rafforzare l’Autorità dei trasporti che avrebbe sottratto potere ai sindaci. E solo dopo aver incassato l’ok del governo ha ceduto sull’aumento del numero delle farmacie che, rispetto al testo uscito da Palazzo Chigi, subisce solo una piccola limatura. Alla fine l’accordo è arrivato anche sulla tesoreria unica che aveva fatto protestare non solo la Lega ma tutti gli enti locali.
Da oggi il decreto sarà all’esame dell’aula del Senato che deve chiudere entro venerdì. Probabile che tutte le modifiche fatte dalla commissione finiscano in un maxi emendamento presentato dal governo sul quale mettere la fiducia per stringere i tempi. Dalla prossima settimana il decreto passa alla Camera dove, per evitare che decada, la conversione definitiva in legge deve arrivare entro il 24 marzo.
Taxi
È stato forse il punto più difficile da chiudere. Nasce la nuova Autorità indipendente dei trasporti che partirà subito, non entro sei mesi come previsto dal testo uscito da Palazzo Chigi. Ma se le sue competenze generali rimangono più o meno simili, sui taxi il suo ruolo è stato ridimensionato lasciando quasi tutto nelle mani dei sindaci. Sul numero delle licenze e sul livello delle tariffe l’autorità potrà dare un parere che però non è vincolante. E se il sindaco non seguirà i suoi consigli, all’Autorità non resterà che fare ricorso al Tar. Il governo aveva chiesto una soluzione più forte, permettendo all’Autorità di esercitare i poteri sostitutivi nei confronti del sindaco che non avesse messo in pratica le sue indicazioni. Ma la linea è stata bocciata dal Pdl, con numerosi interventi del capogruppo Maurizio Gasparri.
Farmacie
Viene eliminata la vecchia pianta organica e sarà quindi possibile aprire nuove farmacie. Il quorum di abitanti necessari passa dai 3 mila del testo approvato dal Consiglio dei ministri a 3.300. Si calcola che sarà possibile aprire tra le 4.800 e le 5 mila nuove farmacie. Le sedi saranno assegnate con un concorso da bandire entro un anno. Proprio il concorso sarà l’occasione per concedere qualcosa anche ai parafarmacisti che, quando il decreto era ancora ai primi passi, avevano sperato di poter vendere anche i medicinali di fascia C, quelli completamente a carico del paziente. Nella graduatoria finale avranno un punteggio aggiuntivo, mentre da subito potranno vendere i farmaci veterinari con ricetta e i prodotti galenici. Ma forse la misura che più interessa i cittadini è un’altra. Anche se ammorbidita rispetto alla versione iniziale, è stata accolta la proposta del finiano Giuseppe Valditara: dal 2013 le confezioni dovranno essere «ottimali, anche di tipo monodose, in funzione delle patologie trattate». Scatole più piccole per evitare gli sprechi.
Protezione civile
È un’aggiunta dell’ultima ora con un emendamento firmato da Luigi Zanda del Pd. La Protezione civile non gestirà più i «grandi eventi», come spesso era capitato negli ultimi anni, tornando a fare il lavoro per il quale era nata, e cioè organizzare i soccorsi in caso di emergenza. Cosa c’entra con le liberalizzazioni? «Eliminando le procedure di secretazione dei contratti – spiega lo stesso Zanda – si ripristina la piena regolarità della gestione degli appalti in tutti i casi in cui non vi è alcun bisogno di deroghe e di eccezioni».
Rating legalità
Nasce il rating per la legalità delle imprese. Si tratta di un albo creato presso l’Antitrust che stabilirà dei parametri sulla base dei quali dare un punteggio a ogni azienda sul grado di rispetto delle regole, comprese quello sul Fisco. Le norme di dettaglio saranno scritte in un secondo momento, ma un punteggio alto darà la possibilità di avere accesso più facile ai finanziamenti pubblici e ai prestiti bancari.
Professioni
Il testo è stato ammorbidito rispetto alla versione uscita da Palazzo Chigi. Non c’è più l’obbligo del preventivo scritto per gli avvocati e i commercialisti e quindi nemmeno l’illecito disciplinare per chi non lo emette. Il professionista può sempre fornire il preventivo, ma la decisione è lasciata alla contrattazione tra lui e il cliente. Riscritta anche la norma che riguarda l’inizio della carriera negli studi professionali. Il tirocinio non sarà più retribuito fin dall’inizio, come previsto in un primo momento, ma solo dopo i primi sei mesi e nella forma del rimborso spese.
Commissioni e crediti
Stop alle commissioni bancarie su linee di credito, affidamenti e scoperti. Lo prevede un emendamento al decreto, approvato ieri, che ha come primo firmatario Anna Rita Fioroni del Pd: «Sono nulle tutte le clausole comunque denominate che prevedano commissioni a favore delle banche a fronte della concessione di linee di credito, della loro messa a disposizione, del loro mantenimento in essere, del loro utilizzo anche nel caso di sconfinamenti in assenza di affidamento ovvero oltre il limite del fido».
Arriverà il conto corrente gratuito per i pensionati che hanno un assegno inferiore ai 1.500 euro al mese. Chi chiede di accendere un mutuo non dovrà più avere il conto nella stessa banca e potrà scegliere l’assicurazione sulla vita che preferisce, anche se non è tra quelle che la banca gli offre. Mentre per i mutui estinti prima delle liberalizzazioni di Bersani non sarà più necessario andare dal notaio per cancellare l’ipoteca. Per l’assicurazione Rc auto ci sarà uno sconto per chi installa sulla propria vettura la «scatola nera» che registra i movimenti anche in caso di incidente. Sono state aumentate le pene per i periti che truffano le compagnie e sarà istituito un registro unico con tutte le informazioni su danneggiati e testimoni in modo da evidenziare subito nomi troppo frequenti o incroci sospetti. C’è infine lo stop ai rimborsi per le lesioni minime che non siano dimostrabili con test medici obiettivi.