Nuovi rialzi del prezzo della benzina
Nuovi aumenti per il prezzo della benzina. Per Eni si è registrato un rialzo di 1 centesimo al litro su benzina, gasolio e Gpl, portandosi su una media nazionale di 1,627 euro/litro per la benzina, 1,534 euro/litro per il gasolio e 0,728 euro/litro per il Gpl. Per IP l’aumento riguarda solo il gasolio: +1 centesimo a 1,535 euro/litro. Più lieve il rialzo per Q8: +0,5 centesimi con la verde a 1,633 euro/litro e il diesel a 1,536 euro/litro. Infine, Tamoil che per diverse settimane era rimasta ben al di sotto delle altre compagnie, oggi aumenta di 2 centesimi al litro i prezzi consigliati, con la benzina a 1,633 euro/litro e il gasolio a 1,534 euro/litro. Il risultato è che le medie ponderate nazionali tra i diversi marchi salgono su entrambi i prodotti: la benzina guadagna 0,5 centesimi a 1,624 euro/litro, il gasolio 0,7 a 1,528 euro/litro. Stabile il metano a 0,91 euro/kg. “Non posso non notare – spiega l’avvocato Angelo Pisani, presidente dell’associazione NoiConsumatori.it – che tutte le compagnie petrolifere hanno contemporaneamente rialzato i prezzi, nonostante permanga il divario tra quelli dell’Italia e della Ue, è l’ennesima dimostrazione di come l’assenza di concorrenza consenta ai petrolieri di poter speculare sui tartassati automobilisti, nell’indifferenza del Governo”. “E’ sotto gli occhi di tutti – prosegue Pisani – che quanto previsto nell’art. 28 della legge n. 111 del 15 luglio 2011 è decisamente inutile per introdurre misure concorrenziali che impediscano, ad esempio, accordi collusivi tra i petrolieri. Non è previsto niente per favorire la mobilità del consumatore oppure per potenziare i poteri di condanna dell’Antitrust”.
“Non basta – conclude Pisani – quello che ha fatto il Governo, ovvero razionalizzare la rete di distribuzione dei carburanti, prevedendo self service su tutti i punti vendita, bar e vendita dei giornali liberi, non è sufficiente a combattere l’assenza di concorrenza e far scendere i prezzi alla pompa”.