Nuovo congedo parentale a ore, ecco come fare
La riforma del Jobs Act ha introdotto importanti novità anche per ciò che riguarda i congedi delle neo mamme e dei neo papà, tuttavia non è facile districarsi nelle tante postille della norma per esercitare questi diritti, specialmente nel caso del congedo parentale a ore. In aiuto di queste giovani figure genitoriali arriva oggi un vademecum realizzato dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, che si sofferma proprio su questa particolare forma di congedo a ore, inserita nel testo del Dlgs 80/2015 che è, appunto, il Jobs Act. Ma vediamo in particolare cosa si prevede.
Innanzitutto il congedo parentale è stato esteso fino ai 12 anni del bambino e non più 8, come era prima. Inoltre è possibile fruire del congedo parentale a ore
anche quando manca una specifica previsione contrattuale. E tale agevolazione, inizialmente
disponibile solo dal 25 giugno al 31 dicembre 2015, è stata resa strutturale per l’intera durata del rapporto
di lavoro.
Altro punto importante: la fruizione ad ore non influisce sulla durata complessiva del congedo parentale. I lavoratori dipendenti possono utilizzarlo su base giornaliera,
mensile o oraria alternando le diverse modalità. Il congedo parentale su
base oraria, poi, non è cumulabile
con i riposi
giornalieri per allattamento, né con i permessi
orari per assistenza ai figli disabili. È invece cumulabile con permessi o riposi come quelli della Legge 104.
Cosa deve fare il lavoratore per avanzare questa richiesta? La domanda di congedo a
ore va presentata all’Inps esclusivamente attraverso i servizi telematici dell’Istituto di previdenza, scegliendo la voce “Domande di maternità on
line”, che è diversa da quella di congedo giornaliero o mensile. I tanti che intendono alternare la
modalità oraria con quella giornaliera e/o mensile del congedo parentale dovranno perciò servirsi di due
diverse procedure. La domanda di congedo a ore deve essere presentata in
relazione al singolo mese solare.