Nuovo giro di vite contro gli automobilisti spericolati
Nuovo giro di vite della Corte di Cassazione contro gli automobilisti
spericolati.
La suprema Corte invita a valutare con particolare severità le condotte
di guida che mettono a rischio l’incolumità pubblica, compresa quella
del guidatore, e ad applicare conseguentemente sanzioni più gravi.
La Quarta sezione penale della Corte ha così convalidato la condanna a
due mesi di arresto oltre alla sospensione della patente per un anno con
confisca dell’autovettura nei confronti di un automobilista uscito di
strada mentre era alla guida ubriaco.
L’uomo ha cercato di difendersi spiegando che quando si parla di
incidente stradale ci si dovrebbe riferire alla collisione con altri
utenti della strada mentre nel suo caso non c’è stata collisione e non
ci sono stati danni a terzi.
La cassazione (sentenza 6381/2012) ha respinto il ricorso spiegando che
“il concetto di ‘incidente stradale’ richiamato ai fini
dell’integrazione dell’aggravante, e’ ben piu’ ampio di quelli
d’investimento e di collisione tra autoveicoli, che vi sono, in ogni
caso ricompresi: infatti, esso non implica necessariamente la
produzione di danni a cose proprie o altrui o lo scontro con altri
veicoli o comunque il coinvolgimento di terze persone con danni alle
stesse, bensi’ qualunque situazione che esorbiti dalla normale marcia
del veicolo in area aperta alla pubblica circolazione, con pericolo
per l’incolumita’ altrui e dello stesso conducente”.
Secondo i supremi giudici la sicurezza stradale impone una valutazione
severa di quelle condotte di guida che pongano anche solo un mero
rischio per l’incolumità pubblica, compresa quella del guidatore.