Un nuovo esame diagnostico per scoprire la presenza di forme aggressive di tumore polmonare anche due anni prima della Tac spirale, attualmente il più avanzato degli strumenti a disposizione dei medici.
A realizzarlo, come annunciato in uno studio pubblicato sull’ultimo numero della rivista
Proceedings of the National Academy of Sciences, un’equipe di ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (Int) guidati da Gabriella Sozzi e Ugo Pastorino, in collaborazione con la Ohio State University di Colombus (Stati Uniti). Gli studiosi ne hanno già avviato il processo di brevettazione, ma precisano che «si tratta ancora di un metodo utilizzabile in laboratorio e che saranno necessari almeno altri due anni perché sia disponibile come strumento di diagnosi per i pazienti».
UN SEMPLICE ESAME DEL SANGUE – Il test si basa sull’analisi dei microRNA, piccole molecole in circolo nel sangue che, come “interruttori”, accendono e spengono i nostri geni. In pratica, tramite un semplice prelievo di sangue, l’esame permette di diagnosticare con grande anticipo la presenza di un carcinoma polmonare e di sapere se è destinato a restare latente, se è una forma con prognosi buona o se la malattia si svilupperà in modo aggressivo. Grazie all’analisi di campioni di sangue raccolti da oltre seimila forti fumatori, monitorati nell’arco di cinque anni, i ricercatori hanno dimostrato che tutti coloro che nel corso del periodo hanno sviluppato il tumore del polmone hanno valori alterati di particolari microRNA. Alterazioni che sono visibili già prima che la Tac spirale sia in grado di rilevare qualsiasi indizio di tumore. «Si tratta di un metodo meno invasivo di una Tac per i pazienti, e rapido ed economico in termini di spesa sanitaria» fanno notare dall’Int.
LO STUDIO – «L’efficacia dello screening con Tac spirale per i forti fumatori è oggetto di verifica in molti trial clinici – spiegano i ricercatori -. La frequenza di trattamenti non necessari e l’impatto sulla mortalità restano però punti critici in questo test, che rendono evidente la necessità di scoprire dei marcatori in grado di segnalare i casi in cui la neoplasia è più aggressiva». E alcuni specifici microRNA potrebbero essere capaci di predire l’evoluzione della malattia. Per verificarlo i ricercatori hanno monitorato per un periodo di cinque anni due gruppi di soggetti, rispettivamente di mille e 5mila individui ritenuti a rischio perché forti fumatori. Sul campione era già in corso un programma per la diagnosi precoce del tumore del polmone con Tac spirale e sono stati prelevati anche campioni di sangue per l’analisi di laboratorio e l’individuazione dei microRNA. Nel corso del periodo di sorveglianza, nei due gruppi sono stati diagnosticati con Tac spirale rispettivamente 38 e 53 casi di cancro al polmone, alcuni con una buona prognosi e sopravvivenza pari al cento per cento, altri più aggressivi (diagnosticati negli anni più tardivi dello screening) a prognosi molto sfavorevole. Tutti i pazienti presentavano livelli alterati dei microRNA già individuati dai ricercatori dell’Int come possibili marker predittivi. E, ciò che più importa, i valori alterati di queste molecole nel sangue erano già presenti due anni prima che la patologia fosse diagnosticata attraverso la Tac spirale. Non solo, i livelli di microRNA erano in grado anche di individuare le persone che avrebbero sviluppato le forme di cancro più aggressive. Lo studio è stato reso possibile grazie ai finanziamenti di Airc-Associazione italiana ricerca sul cancro, Ministero della Salute, Fondazione Ermenegildo Zegna, Fondazione Cariplo e Regione Lombardia.