Occhiali 3D al cinema, istruzioni per l’uso
A seguito degli ultimi episodi di cronaca, il Ministro della salute ha diffuso in una circolare del 17 marzo 2010 i consigli opportuni per
un corretto utilizzo degli occhiali 3D per la visione dei film al
cinema, allineandosi allo studio del Consiglio Superiore della Sanità.
Effetti nei bambini
Al momento non
sussistono controindicazioni cliniche all’uso di questi occhiali,
purché si tratti di brevi periodi di tempo di visione. Tuttavia nei
bambini questi occhiali possono procurare disturbi come nausea, vertigine ed emicrania, senza comunque che si abbiano danni o patologie irreversibili.
Tali
disturbi sono generalmente legati al fatto che nei bambini più piccoli
la visione binoculare non è ancora presente o non è del tutto
consolidata, oppure perché possono essere affetti da strabismo o
ambliopia o da altro difetto visivo, o ancora perché possono trovarsi
in fase di riabilitazione del visus.
Da qui un vademecum per l’uso:
• controindicato l’uso di occhiali 3D per i bambini al di sotto dei sei anni d’età per la visione di spettacoli cinematografici stereoscopici;
• va limitato nel tempo negli adulti, per una durata complessiva non superiore a quella di un singolo spettacolo, compreso l’intervallo;
• in
considerazione del rischio di un aumento di trasmissione di infezioni
batteriche e virali derivanti da un’utilizzazione inadeguata, agli
spettatori deve essere garantita la fornitura di occhiali monouso.